Omicidio in via Novelli, il 19enne fermato: "Mi sono solo difeso"

Fiori e messaggi nel luogo dov'è stato accoltellato a morte il 34enne tunisino. L'aggressore ha raccontato al pm di essere stato minacciato con una bottiglia rotta

Il luogo dell'omicidio e la vittima Tayari Marouan

Il luogo dell'omicidio e la vittima Tayari Marouan

Bergamo, 9 agosto 2021 - Ha raccontato di "essersi solo difeso"  Alessandro Patelli, il giardiniere di 19 anni, incensurato accusato di aver accoltellato e ucciso, ieri in via Novelli a Bergamo, il 34enne tunisino Tayari Marouan che - secondo la versione fornita nel corso dell'interrogatorio al pm - lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia dodicenne. Nell'interrogatorio, durato tutta la notte, Patelli ha detto di essere stato minacciato dalla vittima con una bottiglia rotta. Tra gli elementi al vaglio degli investigatori anche diversi frammenti di vetro trovati nel luogo dove ieri è stato ucciso Marouan, sotto lo sguardo atterrito della moglie, un'italiana di 36 anni e delle due figlie, di 2 e 12 anni.

Il diverbio e la follia omicida

Patelli è stato arrestato con l'accusa di omicidio volontario aggravato dall'aver agito per motivi abietti o futili. All'origine del delitto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri e confermato dai testimoni, ci sarebbe un diverbio tra i due. La vittima stava mangiando un panino seduto ai bordi del marciapiedi assieme alla compagna e alla figlia di 12 anni,  quando il 19enne, rincasando nella propria abitazione, ha urtato la ragazzina. Patelli è stato invitato dalla vittima a stare attento nel muoversi, vista la presenza di bambini. Poco dopo, all'uscita del giovane dal portone, i due si sono ripresi di nuovo verbalmente e ne è nata una lite degenerata nel sangue.

L'aggressore: "Mi sono solo difeso"

Il 19enne, assistito dall'avvocato Enrico Pelillo, ha risposto a parte delle domande del pm Paolo Mandurino, fino poi a decidere di avvalersi della facoltà di non rispondere. In sostanza ha raccontato di essersi difeso da Tayari dopo che quest'ultimo lo avrebbe insultato per aver urtato la figlia dodicenne. A quel punto Patelli sarebbe stato minacciato con una bottiglia rotta e avrebbe quindi ferito mortalmente il tunisino, regolare in Italia da tempo, con il coltello a serramanico che aveva già con sé. Sarebbe rientrato sì a casa dopo la prima discussione, ma per  recuperare il casco che aveva dimenticato. Tutti elementi che gli inquirenti stanno cercando di ricostruire e verificare. Nelle prossime ore si terrà l'interrogatorio di convalida del giovane, che è in carcere a Bergamo.

Fiori e lettere sul luogo dell'omicidio

Una lettera lasciata sul luogo dell'omicidioOggi in tanti hanno voluto lasciare fiori o messaggi di cordoglio accanto al  luogo dove ieri ha trovato la morte il 34enne tunisino. "La violenza provoca solo dolore - si legge in una lettera -. Chi la usa uccide anche se stesso. Esprimiamo la nostra viva partecipazione al dolore della famiglia per la perdita di Tayari Marouan"

Fiano: Le morti siano tutte uguali

Sulla vicenda è intervenuto con un post sulla sua pagina Facebook Emanuele Fiano, della presidenza del Gruppo Pd alla Camera: "Ieri un terribile omicidio in strada a Bergamo per futili motivi. Un tunisino di 34 anni è stato pugnalato a morte davanti alla moglie e a due figlie, da un italiano, di 19 anni. Se fosse successo il contrario sai la mole di post e tweet e dirette e trasmissioni e telegiornali e prime pagine di quotidiani avremmo avuto? E quante autointerviste di leader politici di una certa parte. E processi in piazza. Ieri è stato ucciso un uomo, marito e padre, a noi dovrebbe interessare solo questo dramma, non altro. Sempre. E lasciare che a dirci cosa è successo esattamente sia la magistratura, non il nostro istinto".