
Sul treno che attraversa il ponte San Michele proprio sotto alla sede stradale
Calusco d’Adda (Bergamo), 31 maggio 2025 – Sul piede di guerra. Si infiammano le polemiche a Calusco d’Adda sul progetto del nuovo ponte alternativo al San Michele, attualmente chiuso al traffico. L’ipotesi 1 presentata da Rfi (Rete ferroviaria italiana) avrebbe, secondo i cittadini, un pesante impatto sulla zona della via Monastero dei Verghi, nell’area Ponte, in cui risiedono diversi abitanti, alcuni da parecchie generazioni.
I nuovi tronchi stradale e ferroviari che dovrebbero collegare il viadotto, previsto nella forma mista stradale-ferroviario, all’attuale rete viaria e stradale, porterebbero, stando alle prime mappe del progetto ipotesi 1, alla demolizione totale o parziale di una decina di abitazioni che si affacciano sulla via, oltre che dell’hotel ristorante Etrusco e del bar Sesamo. In realtà non è ancora certo che verrà realizzata l’ipotesi 1, Rfi ha messo sul tavolo tre ipotesi progettuali, una delle quali dovrà essere scelta al termine del dibattito pubblico in corso. I residenti di via Monastero dei Verghi, però, hanno già iniziato a far sentire la propria voce e hanno minacciato di incatenarsi alle loro case per impedirne la demolizione.
“Qui non si demolirà proprio nessuna casa. Siamo pronti a impedirlo sia legalmente sia fisicamente incatenandoci alle nostre proprietà”, il messaggio fatto arrivare a Rfi. Secondo i cittadini il Comune di Calusco, che avrebbe già espresso il parere favorevole all’ipotesi 1, non dovrebbe propendere per questa opzione. “Dovrebbe scegliere quella meno impattante, che per noi è l’ipotesi 2”, sostengono. L’ipotesi 2 prevede un nuovo ponte ferroviario a sud del comune di Medolago e un nuovo ponte stradale a nord del San Michele. Nelle ultime ore, però, è emersa una novità importante. Rete ferroviaria italiana ha aperto all’ipotesi “1 bis“ per l’alternativa al ponte San Michele fra Calusco d’Adda e Paderno: ancora un ponte misto ferroviario stradale, come previsto dall’ipotesi 1, ma sempre vicino al San Michele, non più a sud ma a nord, con un minore impatto sull’abitato. Da Rfi è poi arrivato l’invito alla calma per gli abitanti di via Monastero dei Verghi: “I documenti presentati rappresentano solo delle ipotesi che ancora non sono state concretizzate in un vero e proprio progetto. Dovremo verificare lo stato effettivo dei luoghi per minimizzare gli impatti sul territorio”, spiegano.
A dare un’accelerazione alle pratiche però c’è lo stesso ponte che dopo un lungo restauro sarà costretto ad andare in pensione presto.