Nel Museo della Brigata Julia ritrova il baule del nonno alpino

Quando è arrivato a Udine per l’adunata degli Alpini, ha deciso che non poteva non visitare la Sala della rimembranza della Brigata Alpina Julia, di cui il nonno era stato colonnello, aperta proprio per l’occasione. Sergio Boem, gardesano appassionato di ricerca storica, non avrebbe però immaginato che, nel museo, avrebbe ritrovato alcuni degli effetti personali proprio del nonno, Ubaldo Ingravalle.

"Mi tremavano le mani dall’emozione – racconta -. Sapevo che 50 anni fa la mia famiglia aveva regalato alcune cose del nonno, rimaste nei bauli, ma non immaginavo che fossero conservate al museo, per cui quando l’ho viste è stata una grande sorpresa ed emozione". Il ‘ritrovamento’ del sacco a pelo fatto con la lana di pecora, della branda e del bagaglio da parte del nipote non è passato inosservato. Gli alpini presenti hanno voluto saperne di più e Boem ha raccontato una storia straordinaria. Proprio seguendo le indicazioni del nonno nel Diario di guerra, Boem è riuscito a trovare due fosse di soldati austroungarici, morti nel combattimento del 13 giugno 1918 sul Passo del Tonale, sotto il fuoco dell’artigliera guidata da Ingravalle, allora tenente del battaglione ‘Valcamonica’. Una storia che è diventata un libro, “Sui prati del Tonale 94 stelle alpine – I dimenticati di cima Cady“, e che, ad agosto scorso, ha portato anche al recupero dei resti di 12 soldati dell’esercito austro-ungarico nella fossa in territorio di Vermiglio. Resterebbero da recuperare i resti dalla fossa nella parte bresciana, ma nonostante gli appelli (l’ultimo la scorsa settimana, in un incontro nella sede bresciana del Cai) nulla si è ancora mosso. "Eppure le frasi lasciate da mio nonno, inusuali per un diario militare e così insistenti, sembrano un messaggio infilato in una bottiglia, come se volessero che li recuperassimo". Chissà se ora il ritrovamento fortuito a Udine non sia solo l’inizio di un nuovo capitolo di questa vicenda. F.Pa.