REDAZIONE BERGAMO

Nadia Lepore, la prof dell’Itis Paleocapa di Bergamo morta in un incidente. I colleghi la ricordano in una poesia

I funerali si terranno lunedì 16 giugno a Verdello. La donna era in moto con il marito Dario, quando la gomma posteriore è esplosa, facendo perdere il controllo del mezzo

Nadia Lepore prof dell’Itis Paleocapa morta in un incidente

Nadia Lepore prof dell’Itis Paleocapa morta in un incidente

Stezzano (Bergamo), 15 giugno 2025 – Saranno domani, lunedì 16 giugno, a Verdello i funerali di Nadia Lepore, la professoressa dell’Itis Paleocapa di Bergamo morta lunedì scorso all’ospedale di Borgo Trento di Verona, una settimana dopo un incidente in moto lungo la A4.

Col marito Dario stava percorrendo il tratto veronese dell’autostrada tra i caselli di Soave e Montebello, quando improvvisamente la gomma posteriore della moto sulla quale viaggiavano è esplosa, facendo perdere il controllo del mezzo: violentissimo l’impatto contro il guardrail, con i due coniugi sbalzati dalla sella. Lei non ce l’ha fatta, il coniuge è ancora ricoverato in gravi condizioni. 

In attesa dell’ultimo saluto, i colleghi hanno reso omaggio a Nadia pubblicando sulla homepage del sito della scuola dove lavorava un sonetto che celebra la stima e l’affetto che provavano per lei. Nella poesia, l’insegnante viene definita “severa, correttissima, precisa, amante del suo lavoro”. E tra le parole di apprezzamento, anche tanto dolore per una “ferita enorme che guarirà solo con ricordo che mai li lascerà”. 

Il sonetto per Nadia Lepore

“Giammài pensato avrèi, qui, Nàdia Cara,

di dedicarTi, ahimè, tale sonétto:

l’ho scritto cón dolóre, cón affètto

e stima grandi, immènsi; è alquanto Amara

quésta serata estiva dall’aspètto

sí Triste, nonostante ancór piú chiara

a ièri e all’altro ièri sia rispètto,

ché óra Il Tuo Destino ci separa.

Sevèra, correttíssima, Precisa,

amato hai Il Tuo Lavóro, cón Passióne,

mettèndo sèmpre in ógni Tua Lezióne

Profónda Competènza. L’improvvisa

ferita, enórme, sólo guarirà

cól Tuo Ricòrdo: mai ci lascerà…”