
I resti di picnic e barbecue lasciati nel parco. Le Gev da sole non riescono a risolvere il problema
Romano di Lombardia (Bergamo) – Sommerso dai rifiuti. È sempre più grave la situazione del Parco del Serio, che soprattutto nei fine settimana, per l’inciviltà e la maleducazione di alcuni visitatori, si trasforma in una discarica a cielo aperto: bottiglie vuote, sacchi di immondizia, resti di picnic e barbecue abusivi. A denunciare il degrado dell’area è Basilio Monaci, presidente del Parco, che avverte: «Se la situazione non migliora, potremmo dover rimuovere le aree di sosta attrezzate, come tavoli e panchine. So che questo penalizzerebbe chi rispetta il parco, come anziani e ciclisti, ma siamo in difficoltà. Così non si può andare avanti».
La zona interessata dall’abbandono dei rifiuti si trova lungo la sponda est del fiume Serio, all’altezza del comune di Romano di Lombardia. Proseguendo verso sud, si accede al cuore del Parco, dove si trovano cumuli di rifiuti: bottiglie di vino e acqua, sacchetti vari, senza contare le lattine che spuntano fra la vegetazione. In altri punti, invece, piatti di carta, cartacce e resti di falò. La situazione è sempre più critica. La presenza di strutture naturali come boschetti e ampie spiagge lungo il fiume favorisce la balneazione e rende l’area un punto molto frequentato da chi risiede nei dintorni, aumentando le ricadute negative sull’ambiente.
«Le spiagge del fiume – spiega Monaci – sono frequentate da tante persone che spesso non rispettano il posto dove sono. C’è chi fa picnic e lascia rifiuti, chi accende falò non autorizzati, chi disturba la quiete con musica e schiamazzi. Al mattino le guardie ecologiche volontarie trovano situazioni indecenti». Monaci sottolinea come il Parco, con un numero limitato di gev a disposizione, non riesca da solo a tenere sotto controllo un territorio così vasto. «Abbiamo bisogno – aggiunge – della collaborazione dei ventotto Comuni aderenti al Parco: serve una sinergia vera con le polizie locali, i carabinieri e tutte le forze dell’ordine. Solo così potremo aumentare i controlli e ridurre degrado e abusi».