Bergamo – Avrebbero tentato di estorcere 1,3 milioni di euro a un imprenditore bergamasco, presentandogli un debito contratto dal padre defunto (in realtà inesistente). Presunti responsabili sono cinque persone arrestate venerdì dai carabinieri di Bergamo con l’accusa di tentata estorsione aggravata.
L’imprenditore è stato contattato ad aprile 2024 da un uomo che gli ha presentato il debito fittizio. Al suo rifiuto di pagare, il malvivente ha deciso di passare all'azione e il 6 novembre 2024 ha incaricato tre rumeni di organizzare una violenta aggressione a suon di mazze ai danni dell’imprenditore per spaventarlo e indurlo a versare la somma richiesta. In quell’occasione, fortunatamente era riuscito a scappare in auto assieme al giovane figlio che era in macchina con lui.

Era seguita la denuncia ai carabinieri, ma l’estorsore non si era dato per vinto, minacciando di morte l’imprenditore e i suoi familiari, anche tramite un altro cittadino romeno, per altre tre volte tra novembre e dicembre. Finalmente, il 28 febbraio il presunto mandante del tentativo di estorsione, un uomo di 53 anni, è stato arrestato a casa sua e portato in carcere a Bergamo. Il presunto complice romeno era già in cella per altro e gli è stata notificata l’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, mentre i tre romeni ritenuti i responsabili dell’aggressione erano intanto tornati in Slovenia, dov’erano finiti in carcere per un furto in casa: è quindi scattato un mandato di arresto europeo, notificato ai tre nel carcere di Celje in Slovenia.