MARIACHIARA ROSSI
Cronaca

Giacomo Chiapparini morto sotto le forme di Grana, vigile del fuoco: “Mai visto nulla del genere in 33 anni”

Romano di Lombardia, la ricostruzione di Valerio Bordegari, giunto per primo sul posto assieme ai colleghi. “Abbiamo agito come nelle emergenze da terremoto. Difficile credere che un errore tecnico o umano possa aver generato un tale disastro”

Il vigile del fuoco Valerio Bordegari e le forme di grana precipitate nel capannone della Chiapparini

Il vigile del fuoco Valerio Bordegari e le forme di grana precipitate nel capannone della Chiapparini

Romano di Lombardia, 8 agosto 2023 – Il dolore e lo sgomento generati dalla tragica morte di Giacomo Chiapparini a Romano di Lombardia, travolto dal crollo delle forme di Grana Padano nell’azienda agricola che aveva fatto crescere dal nulla, sono stati sostituiti dall’incredulità e dalla difficoltà generale nel ricostruire la natura dell’incidente. A ripercorrere gli attimi di quella sera nefasta sono stati i vigili del fuoco di Romano di Lombardia, distaccamento di Bergamo, i primi a essere arrivati sul luogo della tragedia guidati da Valerio Bordegari: “In 33 anni di servizio non ho mai assistito a nulla del genere” spiega il comandante residente nella cittadina della bassa bergamasca.

La figlia del titolare, che domenica sera verso le 20,30 aveva visto per l’ultima volta il padre nel magazzino, attorno alle 21 aveva sentito un fragore proveniente dal deposito di formaggi e a quel punto si era affrettata a chiamare il 112. “Ci hanno allertato dalla sede operativa di Bergamo, dopodiché ci siamo subito mobilitati, attivando anche le squadre di Treviglio, Dalmine e Bergamo. Arrivati in via Graffignana, la figlia Mary ci ha scortato al magazzino: avevamo di fronte una montagna di forme di Grana Padano accatastate e l’unico modo per riuscire a trovare Giacomo Chiapparini era agire come durante un’emergenza da terremoto. Prima abbiamo messo in sicurezza la struttura e dopo una valutazione iniziale ci siamo rivolti alle squadre speciali di ricerca Usar, che hanno tutta l’attrezzatura per queste missioni”.

Dopo 10 ore di ricerche, in cui i soccorsi hanno tolto manualmente le forme aprendo una cavità nella torre di grana alta più di 8 metri, il corpo è stato recuperato nel punto indicato dalla figlia. "Abbiamo chiamato il magistrato di Bergamo che ci ha dato il via libera per sgomberare la zona senza metterla sotto sequestro. A quel punto abbiamo dato la drammatica notizia alla famiglia. Erano le 7 di mattina”. Accanto al titolare dell’azienda è stata ritrovata una parte di quella macchina di pulitura che secondo le ipotesi stava dando problemi. “Quando ti occupi di questo tipo di salvataggio metti sempre in conto di poter ‘perdere’. Sono sincero però, in questo caso era chiaro fin dall’inizio, a noi e alla famiglia, che le speranze fossero quasi nulle. Ne abbiamo parlato anche tra di noi in quel momento senza riuscire a trovare una spiegazione plausibile. Difficile credere che un errore tecnico o umano possa aver generato un tale disastro”.

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