Giacomo Chiapparini morto nel caseificio: appello per salvare le forme di grana

Corsa contro il tempo a Romano di Lombardia per recuperare il prezioso formaggio in fase di stagionatura, disposto su scaffalature di almeno 15 piani: bisogna scongiurare lo schianto al suolo. Il presidente del Distretto agricolo bergamasco, Bortolo Ghislotti: “Danni per 7 milioni di euro”

Romano di Lombardia, 7 agosto 2023 – É una vera e propria corsa contro il tempo per salvare le 25mila forme di grana che, ieri sera, attorno alle 21, dopo il cedimento di una scaffale, sono crollate, con effetto domino, nel magazzino di conservazione dell’azienda agricola Chiapparini. 

Mentre ancora la famiglia e l’intera comunità cittadina e bergamasca sono attonite per il grave incidente che ha comportato la morte del titolare, Giacomo Chiapparini, 75 anni, travolto proprio dalle forme del prezioso formaggio a lunga conservazione e il cui corpo è stato ritrovato solo in mattinata, è scattato l’appello tra i caseifici per mettere in salvo la produzione.

Sos per salvare le forme

"La famiglia, la moglie Angela e i due figli, non si capacita di quanto sia accaduto. Ma adesso siamo alla ricerca di qualche collega disposto a conservare tutte le forme, più di un migliaio, che se no andrebbero buttate” spiega il presidente del Distretto agricolo bergamasco, Bortolo Ghislotti. 

Proprio Ghislotti ipotizza la causa del crollo dello scaffale in un malfunzionamento dell’impianto automatico di pulitura delle forme di grana che può aver creato una disfunzione che ha portato al cedimento del primo ripiano e, con effetto domino, agli altri. 

Danni economici, 7 milioni di euro

I danni economici, spiega il presidente del Distretto, sono stimati in “7 milioni di euro”, compreso l’impianto di pulitura che è andato distrutto.

In altezza gli scaffali hanno almeno 15 piani, per cui, spiega Ghislotti, il danno è equiparabile a quanto avvenuto in Emilia Romagna a causa del nel terremoto del 2012.

É quindi partito un appello per salvare le forme di grana di Chiapparini, come già allora lui si occupò di mettere in salvo quelle dei colleghi romagnoli. Alcune aziende alla Bergamasca hanno già risposto all’appello.

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La corsa contro il tempo

Il grana si conserva, spiega Ghislotto, anche perché il magazzino è freddo e la forme restano al fresco. Il problema è quanto tempo ci vorrà per liberare tutto il magazzino. Le forme, infatti, sono disposte in scaffalature in altezza che potrebbe ancora cedere, rompendo le forme nello schianto. In tal caso il grana, aperto, ammuffirebbe e andrebbe buttato. Per cui c’è in questo momento una vera e propria corsa contro il tempo per salvare le forme, una sopra l’altra, dalla pressione degli scaffali sovrastanti.

L’aiuto per l’Emilia Romagna

L’azienda Chiapparini, spaccio a chilometro zero, è conosciuta in tutta Italia perché esporta i propri prodotti. Durante il terremoto che aveva colpito l’Emilia Romagna Chiapparini, conosciuto come un uomo molto altruista, aveva accolto, per conservarle, più di 10mile forme delle aziende colpite, per aiutarle nella conservazione