
Senza tetto nella galleria Fanzago di Bergamo
Bergamo – Non si placa la rabbia dei residenti e dei commercianti della galleria Fanzago, a due passi dal centro di Bergamo, per il degrado dell’area a causa della presenza sempre più massiccia di senzatetto e di tossici e spacciatori che stazionano tutto il giorno nella zona e vi dormono la notte. Dopo l’ultimo massiccio allontanamento di queste persone dalla stazione delle Autolinee, un paio di mesi fa, la geografia dei luoghi che accolgono clochard e spacciatori è cambiata, spostandosi di appena 300 metri. Un disagio per chi transita, ma ancora di più per chi nella galleria ci vive e lavora e i cui appelli alle istituzioni, affinché intervengano per alleggerire questa situazione, sembrano cadere nel vuoto, nonostante azioni e controlli siano stati rafforzati.
“Nel tratto di galleria verso via Mai dormono fino a 20 persone - spiegano sempre più allarmati e arrabbiati residenti e commercianti -. Non sono solo senzatetto, ma anche tossici e spacciatori. Da un paio di mesi il numero di queste persone è cresciuto”. “La mattina - sottolinea un commerciante -troviamo qualsiasi cosa vicino ai negozi. I clienti dei bar non si siedono più in galleria perché hanno paura di essere aggrediti. Le forze dell’ordine passano due o tre volte al giorno e questo è già un deterrente. Ma di episodi di degrado e di microcriminalità ce ne sono ancora. Ho paura, di sera litigano, si lanciano bottiglie, gridano, più volte ci hanno minacciato con un coltello”.
A settembre dovrebbe essere installata l’inferriata per la chiusura del Passaggio. Il Comune fa sapere che l’autorizzazione è stata concessa tre anni fa, per i residenti è ormai questione di poco. Operatori sociali ed enti di accoglienza fanno il possibile per arginare la situazione. “Il problema dei senza dimora rimane - spiega don Roberto Trussardi, direttore della Caritas -. La situazione della stazione delle Autolinee era però diventata ingestibile ed è stato opportuno intervenire. Capisco le proteste della cittadinanza. Bisognerebbe aumentare la filiera del dopo Galgario. Il problema è l’uscita dal dormitorio; ospitiamo persone che lavorano e che non possono perdere il posto letto, altrimenti rischiano di ripartire da zero”.