Falsa segnalazione sull’omicidio Sharon Verzeni: indagato per calunnia. Lui si difende: sono un sensitivo

L’uomo, attraverso una telefonata anonima alla biblioteca di Terno d’Isola, aveva fatto il nome di un architetto con cui aveva avuto un contenzioso per questioni lavorative

A sinistra, Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola

A sinistra, Moussa Sangare, l'uomo che ha confessato di aver ucciso Sharon Verzeni nella notte tra il 29 e il 30 luglio a Terno d'Isola

Terno d’Isola (Bergamo) – Lo scorso 13 agosto fece una telefonata anonima alla biblioteca comunale di Terno d'Isola, indicando che nell'omicidio di Sharon Verzeni, avvenuto due settimane prima, era coinvolta una donna, un architetto residente a Suisio.

Un'accusa infondata, mossa da un 59enne residente nel Milanese, ora indagato per calunnia dalla procura di Bergamo, che in passato aveva avuto un contenzioso con la professionista. La telefonata anonima è stata una delle "numerose segnalazioni" - evidenzia una nota dei carabinieri di Bergamo - prese in esame dai militari nucleo investigativo, che per un mese hanno battuto ogni strada per risalire a chi aveva accoltellato a morte la 33enne a Terno d'Isola la notte tra il 29 e il 30 luglio.

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Indagini dei carabinieri a Terno d'Isola per l'omicidio di Sharon Verzeni

I carabinieri, analizzando i tabulati del telefono fisso della biblioteca, sono riusciti a risalire all'utenza del cellulare da cui era partita la chiamata. Accertamenti successivi hanno poi permesso di appurare che l'utenza era di un uomo, residente nel Milanese, che nel 2006 aveva avuto un contenzioso con l'architetto per questioni lavorative. La mattina del 28 settembre i militari del nucleo investigativo si sono presentati al B&B dove sta alloggiando il 59enne e lo hanno perquisito, trovando e sequestrando il cellulare da cui era partita la telefonata anonima. L'uomo si sarebbe giustificato, dicendo di aver avuto le informazioni sull'omicidio di Sharon Verzeni grazie alle sue doti da sensitivo, attraverso l'uso di un pendolo