FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Omicidio di Angelo Bonomelli, quattro condannati. Il figlio: “Non si sono mai scusati”

Entratico, gli imputati secondo la Corte d’Assis e hanno drogato l’ottantenne per eliminarlo. I giudici non hanno creduto alla tesi difensiva che volessero soltanto stordirlo per poterlo rapinare

Angelo Bonomelli ucciso ad Entratico

Angelo Bonomelli ucciso ad Entratico

Entratico (Bergamo) –  Fu un omicidio, non una rapina finita male. All’uscita dell’aula, dopo la lettura della sentenza di condanna dei quattro imputati ritenuti responsabili della morte di Angelo Bonomelli, uno dei figli dell’imprenditore, Emanuele, ha rilevato come gli imputati "non si sono mai scusati" per la morte del papà. "Ma è stata fatta giustizia". La pena più alta, 26 anni, per Matteo Gherardi, 34enne di Gaverina e Omar Poretti, 26enne di Scanzorosciate. Più 3 anni di libertà vigilata.

La Corte ha concesso a Gherardi le attenuanti generiche ritenute equivalenti alle aggravanti contestate: i futili motivi e l’avere ucciso Bonomelli per derubarlo e utilizzando "sostanze venefiche". Ha invece escluso la recidiva. Nel caso di Poretti la Corte ha escluso l’aggravante dei futili motivi e riconosciuto le circostanze attenuanti generiche equivalenti alle altre aggravanti. Mentre il padre di Matteo, Luigi Rodolfo Gherardi, 69 anni, e l’ex fidanzata di Matteo, Jasmine Gervasoni, 25 anni, di Sedrina, sono stati condannati a 15 anni. Per loro le attenuanti sono state ritenute prevalenti rispetto alle aggravanti, e questo spiega la pena inferiore. La ragazza, alla lettura della sentenza, è scoppiata a piangere. La sentenza è stata pronunciata dopo tre ore di camera di consiglio.

Il pm Monzio Compagnoni nella sua arringa aveva chiesto per i quatto pene oltre i cent’anni. Nello specifico 29 anni per Matteo Gherardi, 28 per Poretti, 24 per Rodolfo Gherardi e Jasmine Gervasoni.

Ai familiari dell’imprenditore andrà un risarcimento da definire in sede civile. Per il momento gli imputati dovranno provvedere in solido al pagamento di provvisionali da 50mila euro per la moglie Marilena Gardoni, 35mila per la figlia Cristina e 25mila per gli altri due figli. In aula c’erano anche gli imputati.

Per l’accusa fu Matteo Gherardi a pianificare "l’imboscata" nei confronti di Bonomelli, il 7 novembre 2022, con un appuntamento al bar Sintony di Entratico. Lui preparò il flacone di Rivotril per drogarlo e poi rapinarlo dell’orologio Longines da 8mila euro, dei 120 euro che aveva nel portafogli e del cellulare. L’imprenditore fu trovato morto nel suo Suv il giorno successivo, in un parcheggio della zona industriale di Entratico. Fu Poretti a versare il Rivotril nel caffè di Bonomelli, quasi un flacone intero secondo le analisi del medico legale.

Per le difese i quattro imputati, che sono tutti in carcere, non volevano uccidere. Se il pm ha sempre insistito sulla tesi dell’omicidio volontario con dolo eventuale – cioè drogando l’ottantenne Bonomelli Gherardi e gli altri si assunsero il rischio di ucciderlo, come poi accadde – le difese avevano chiesto di riqualificare il reato in morte come conseguenza di altro reato. La loro tesi è che volevano solo derubare la vittima, non commettere un omicidio. Motivazioni entro 90 giorni.