
Angelo Bonomelli (foto Eco di Bergamo)
Bergamo, 24 luglio 2024 – Sono stati condannati per omicidio volontario i quattro imputati a processo per la morte di Angelo Bonomelli, imprenditore ottantenne di Trescore Balneario che venne narcotizzato, rapinato e abbandonato nella sua auto la sera del 7 novembre 2022 in un parcheggio di Entratico.
La Corte d'Assise presieduta dal giudice Patrizia Ingrascì ha condannato a 26 anni di carcere più 3 di libertà vigilata Matteo Gherardi e Ormar Poretti, e a 15 anni il padre di Gherardi, Luigi Rodolfo, e la fidanzata Jasmine Gervasoni. La sentenza è stata letta dopo tre ore di camera di consiglio. Disposto anche un risarcimento ai familiari di Bonomelli: sarà definito in sede civile.
Nel frattempo gli imputati dovranno provvedere in solido al pagamento di provvisionali da 50mila euro per la moglie, da 35mila per una figlia e da 25mila per gli altri due figli. Gli imputati erano presenti in aula. Bonomelli venne trovato morto il giorno successivo al delitto, nel suo suv Fiat Freemont: gli erano stati portati via un orologio da 8 mila euro, 120 euro in contanti e il cellulare.
L’accusa
Secondo l’accusa - rappresentata dal pm Chiara Monzio Compagnoni - era stato Matteo Gherardi, 34 anni, di Gaverina Terme, a pianificare l'incontro con Bonomelli in un bar di Entratico. Sempre lui aveva preparato un farmaco usato contro l'ansia per drogarlo e rapinarlo.
La pm aveva chiesto per lui 29 anni. Analoga richiesta di 29 anni per l'amico Poretti, 26 anni, di Scanzorosciate, accusato di aver versato la sostanza nel caffè di Bonomelli. Più lievi le condanne al padre sessantenne di Gherardi e alla sua fidanzata, per i quali hanno prevalso le circostanze attenuanti.
Le difese avevano chiesto di riqualificare il reato in morte come conseguenza di altro reato: i loro assistiti - hanno spiegato al processo - volevano “solo derubare la vittima e non commettere un omicidio”. Per conoscere le motivazioni serviranno 90 giorni