Da Bergamo a Brescia: nel bilancio demografico l’impatto funesto del Covid

I dati Istat degli ultimi otto mesi dell’anno in corso sono tragici se confrontati con il tasso di mortalità dello stesso periodo del 2019

L’ingresso dell’area Covid ricavata alla Poliambulanza di Brescia

L’ingresso dell’area Covid ricavata alla Poliambulanza di Brescia

Bergamo, 3 dicembre 2020 - Conferma dell’impatto devastante del Covid nelle province di Bergamo e Brescia, incongruenza tra i dati forniti dalla Regione e quelli contenuti nei database dell’Istat e gli effetti positivi del lockdown di primavera. Questi gli elementi più rilevanti che abbiamo ricavato analizzando l’ultimo bilancio demografico pubblicato dall’istituto di statistica il 27 novembre e che prende in considerazione i primi otto mesi di quest’anno. Tutto ruota intorno ai dati sui decessi. Tra il 2018 e il 2019, nei primi otto mesi dell’anno, a Brescia e provincia i decessi erano aumentati dell’1,2%. Nella Bergamasca del 2,76%. Raffrontando però le morti registrate tra gennaio e agosto del 2019 con quelle di quest’anno la situazione cambia radicalmente in entrambi i territori. Nella provincia di Bergamo l’incremento è stato dell’85,76%, nettamente il più alto d’Italia e nettamente sopra l’incremento medio regionale del 36% e nazionale del 9,29. E se Sparta piange Atene non ride, perchè anche il +51,4% del Bresciano è un dato che fa impressione nonostante sia molto inferiore a quello bergamasco.

A livello di numeri assoluti parliamo di 4.155 decessi in più per la provincia di Brescia e 5.939 per quella di Bergamo. Quante di queste persone siano morte a causa del Covid non è stato reso noto ufficialmente visto che fino all’estate scorsa Regione Lombardia non diffondeva il dato sui decessi per Coronavirus a livello provinciale. Si fa fatica, però, a individuare una causa diversa dal Covid. E’ sempre stato noto invece il numero dei decessi per Covid a livello regionale. Il bollettino del 31 agosto di Regione Lombardia parlava di 16.865 morti da inizio pandemia. Prendendo però in considerazione il periodo marzo-agosto viene fuori che i decessi complessivi in Lombardia sono stati 26.124 in più rispetto allo stesso lasso di tempo del 2019. All’appello, insomma, mancano circa 10mila persone che in teoria non sarebbero morte per cause riconducibili al Covid. Dicevamo in apertura degli effetti del lockdown. Le note liete infatti si trovano nei mesi di giugno, luglio e agosto. In questo periodo sia a Bergamo che a Brescia si sono registrati meno decessi rispetto al 2019 (unica eccezione il mese di agosto a Brescia con un +2,93%). Una tendenza che in entrambe le province si era già manifestata nei primi due mesi dell’anno, cioè alla vigilia della pandemia. Nota finale sulla popolazione generale. Il Covid infatti ha interrotto una lenta crescita dei residenti che andava avanti dal 2012. Brescia ha perso 6.459 residenti per una flessione dello 0,51%. Bergamo 6.573 per un -0,59%. Dati sopra la media regionale del -0,33% e nazionale del -0,47%.