Il rilancio di Crespi d’Adda: operazione da 100 milioni

Via libera della Regione all’ipo tesi di accordo sul futuro dell’ex villaggio operaio

Crespi d'Adda

Crespi d'Adda

Capriate San Gervasio (Bergamo) - ​Dopo anni di discussioni, criticità, proposte, la Giunta regionale ha finalmente dato il via libera all’ipotesi di accordo di programma per il rilancio di Crespi d’Adda, l’ex villaggio operaio, fondato nel 1877 dall’industriale tessile Cristoforo Benigno Crespi, allo scopo di realizzare l’equilibrio perfetto tra lavoro, vita sociale e privata: da una parte l’opificio, dall’altra le case degli operai e le villette dei manager. A suo tempo, un modello lungimirante di città ideale, sull’esempio dei villaggi operai inglesi. Oggi un patrimonio di archeologia industriale di assoluta importanza, che dopo il semaforo verde di Regione Lombardia verrà maggiormente valorizzato, incrementandone l’attrattività culturale: il villaggio operaio di Crespi d’Adda, dal 1995, si può fregiare del prestigioso riconoscimento dell’Unesco, in quanto "esempio eccezionale del fenomeno dei villaggi operai, il più completo e meglio conservato del Sud Europa".

L’operazione di rilancio nell’accordo di programma viene quantificata in 105,4 milioni di euro, ma è facile che alla fine l’importo sia più vicino ai 120 milioni, per la stragrande maggioranza a carico del Gruppo Percassi, guidato dall’imprenditore Antonio Percassi (nel riquadro) , patron dell’Atalanta, che nel 2013 ha acquistato l’ex opificio. Quest’ultimo è destinato ad ospitare più funzioni capaci di contemperare esigenze private e una necessaria fruizione pubblica: espositive (compreso un museo a gestione comunale), terziarie e di servizio, commerciali e ricettive. Ci vorranno almeno 10 anni.

I soggetti interessati, oltre a Regione Lombardia e Provincia di Bergamo, il Comune di Capriate San Gervasio (Crespi è nel suo territorio) e Odissea, la holding del Gruppo Percassi. "Sono davvero molto soddisfatta – commenta l’assessore regionale alle Infrastrutture, Claudia Terzi –. Ha un immenso valore storico. Crespi deve tornare ad essere un luogo vissuto, nel pieno rispetto dei requisiti dell’Unesco e per questo è fondamentale la presenza di imprenditori con una visione lungimirante, con le spalle larghe e anche pazienti nell’investire. Siamo all’inizio di un percorso, ma per arrivarci abbiamo dovuto superare diverse criticità: sono anni che eravamo in ballo". In questo giro la Regione ci mette 2,8 milioni di euro "a favore della Provincia di Bergamo, che trovano copertura sul bilancio regionale 2022-2024", si legge nella delibera.