Esposto in Procura per il centro riuso affidato alla moglie del vicesindaco

Osio Sopra, l’ombra del conflitto d’interessi nell’appalto diretto

Il municipio di Osio Sopra

Il municipio di Osio Sopra

Osio Sopra, 19 gennaio 2017 - Lo spazio dove dovrebbe sorgere il nuovo centro per il riutilizzo di materiale usato è già stato assegnato dall’amministrazione guidata dal sindaco Pier Giorgio Gregori (eletto da una lista civica vicina al Pd), figura conosciuta a Osio Sopra, per la sua militanza come primo cittadino. Lo spazio si trova nell’area feste. Qui potrebbe trovar posto un container, oltre a un ufficio messo a disposizione dell’associazione “La vecchia cassapanca” che si occuperà di gestire il centro.

Un progetto per cui è stato fatto un investimento importante, 99mila euro (al di sotto della cifra di 100mila euro per cui sarebbe scattato un bando di gara). Una parte di quel denaro è arrivato grazie a un bando regionale, l’altra dalle casse del comune. Fin qui niente di anomalo, se non fosse, però, che al momento della votazione della delibera, c’era anche il vicesindaco, Edoardo Crotti (il sindaco era assente) marito del presidente dell’associazione “La vecchia cassapanca”, Patrizia Bonetalli, a sua volta presidente del consiglio comunale e in passato presidente del circolo Pd di Osio Sopra.

«Una palese violazione delle leggi che regolano le amministrazioni pubbliche, un esempio lampante di conflitto di interesse» come ha sottolineato Nicola Cagliani, di “Noi per Osio” (minoranza di centro destra) che assieme ad altri tre colleghi hanno presentato un esposto alla Procura di Bergamo, e una segnalazione all’Autorità nazionale anticorruzione per chiedere che venga fatta chiarezza sulla vicenda. Una vicenda che parte dal 2015. Come spiega Cagliani: «Il 5 maggio di due anni fa l’amministrazione ha approvato lo schema di convenzione per l’attività di custodia e gestione del centro di riutilizzo di via Circonvallazione nord, deliberando anche di affidarlo all’associazione “La vecchia cassapanca”, un investimento di 99mila euro. La convenzione è stata firmata il giorno successivo. Fin qui niente di strano se non che la delibera è stata votata anche dal vicesindaco nonché assessore al bilancio. A peggiorare la situazione – continua il portavoce di Noi per Osio – c’è il fatto che la stessa amministrazione, ai sensi di legge, aveva escluso nella delibera la possibilità di affidare il centro ad altre associazioni che non fossero iscritte da almeno sei mesi nel registro del volontariato». L’associazione “La vecchia cassapanca” costituitasi a gennaio 2015, quattro mesi prima della delibera non esisteva come tale, e dunque non possedeva i requisiti di legge per risultare affidataria di un servizio di volontariato.

«Il sospetto – conclude Cagliani – è che dietro l’affidamento del centro di riutilizzo alla moglie del vicesindaco si nasconda un caso evidente di conflitto di interessi e conseguentemente il reato di abuso di ufficio. Al di là di qualsiasi decisione possano prendere procura e Anticorruzione, vien da chiedersi che genere di persone stanno amministrando Osio Sopra. Secondo noi, ambiguità del genere non si dovrebbero nemmeno verificare in un sistema amministrativo che voglia definirsi integro».