
Bergamo, minori stranieri cittadini onorari: l’aula consiliare si divide
Bergamo – “Non si tratta di una novità, era uno dei nostri impegni in campagna elettorale. È un gesto profondo di riconoscimento, accogliamo questi bambini come parte viva e integrante della nostra comunità, rinnovando il patto costituzionale, promuovendo partecipazione e senso di appartenenza, per una città che guarda il futuro con giustizia, coraggio e senso di responsabilità”. Così la sindaca di Bergamo, Elena Carnevali, commenta il via libera del Consiglio comunale all’istituzione della cittadinanza onoraria ai minori stranieri residenti in città che abbiano terminato la terza media. Una cerimonia che dovrebbe essere celebrata per la prima volta il prossimo 20 novembre, in occasione della Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza o nella settimana in cui cade la ricorrenza.
Ma l’aula consiliare si è divisa, con il voto contrario dell’opposizione sulla proposta, condivisa dai gruppi di maggioranza, presentata nei giorni scorsi. “La cittadinanza onoraria viene concessa a soggetti che si siano distinti a favore degli abitanti del Comune attraverso impegno sociale, politico, scientifico, questioni che non possono appartenere per ragioni anagrafiche ad un bambino di 10 anni”, fa notare Alessandro Carrara, consigliere comunale della Lega.
La sindaca Carnevali, pero, ricorda l’esperienza simile in atto già da anni ad Albano S.Alessandro, ad opera di un’amministrazione guidata da un esponente del centrodestra, Gianmario Zanga, in quota Fdi. “Non credo che il mio collega Zanga – ribatte Carnevali –, al di là dall’appartenenza politica diversa dalla mia, abbia fatto un atto propagandistico. È necessario cambiare una legge (del 1992 sulla cittadinanza, ndr), incapace di rispondere alla realtà reale”. In città sono 2.118 gli alunni stranieri iscritti agli istituti comprensivi statali e 114 a quelli paritari, il 17% della popolazione studentesca.