Processo Bossetti, comandante Ris: "Fibre del furgone pienamente compatibili sui leggings di Yara"

Il comandante Ris Giampietro Lago ha aggiunto: "C'è una possibilità su 20 miliardi che il Dna prelevato sul corpo di Yara non sia di Ignoto 1". Poi ha sostenuto la piena compatibilità delle fibre del sedile del furgone di Bossetti con quelle ritrovate sui pantaloni di Yara

Il furgone cassonato di Massimo Giuseppe Bossetti

Il furgone cassonato di Massimo Giuseppe Bossetti

Bergamo, 23 ottobre 2015 -  "C'è una possibilità su 20 miliardi che il Dna prelevato sul corpo di Yara non sia di Ignoto 1": lo ha detto il colonnello Giampietro Lago, comandante del Ris di Parma,Il luogo in cui è stato ritrovato il corpo di Yara Gambirasio a Chignolo d'Isola intervenendo oggi in aula nel corso dell'udienza del processo a Massimo Bossetti per l'omicidio di Yara. L'ufficiale ha poi aggiunto che vi è una 'piena compatibilità' "per morfologia, cromatismo e composizione chimica" tra le fibre di tessuto trovate sui leggins di Yara Gambirasio e quelle dei sedili dell'autocarro di Massimo Bossetti.

DNA- Il colonnello Lago ha coordinato il lavoro degli esperti del Ris che hanno rintracciato sui leggins e sugli slip di Yara la presenza di Dna nucleare denominato "Ignoto1" corrispondente al profilo genetico del carpentiere di Mapello. Il test, ha spiegato, è stato ripetuto più volte dando sempre lo stesso risultato. Lago ha spiegato le differenze del Dna, i modi di estrazione e l'utilizzo delle banche dati, sottolineando l'importanza del Dna nucleare: "Nelle banche dati internazionali è raccolto solamente il Dna nucleare, l'unico in grado di identificare una persona e ad avere valore forense". E all'interno di questo sono stati individuati 52 marcatori che lo identificano come quello della persona che ha aggredito Yara. Le tracce, è stato chiarito, sono probabilmente di sangue, anche se non c'è certezza scientifica perchè si tratta di tracce miste con quelle della vittima. I test sulla saliva e sul liquido seminale hanno dato esito negativo. Su 26 test sull'emoglobina, invece, 21 sono stati positivi e solo 5 negativi.

Sul cadavere della 13enne di Brembate di Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata morta tre mesi dopo in un campo di Chignolo d'Isola sono state analizzate anche tracce miste di Dna, con quello mitocondriale che non corrisponde al profilo genetico di "Ignoto1". Ed è questo l'argomento difensivo addotto dai legali di Bossetti nel tentativo di smontare l'accusa ipotizzata dal pm Letizia Ruggeri. "Il Dna nucleare e il Dna mitocondriale sono due cose completamente diverse" ha puntualizzato a questo proposito il colonnello Lago che ha precisato: "Soltanto se il Dna nucleare non può essere studiato perché estremamente degradato, si può utilizzare il Dna mitocondriale". E ancora "faccio questo lavoro da 25 anni: quando è possibile analizzare il Dna nucleare, non ha senso andare a cercare il Dna mitocondriale perché non porta a nulla". Il comandante dei Ris ha inoltre chiarito che ci sono circa una cinquantina di marcatori del Dna rintracciato sugli slip e i leggins di Yara corrispondenti a quelli di "Ignoto1". "La Corte di Cassazione - ha tenuto a sottolineare a questo proposito - ha stabilito che con la corrispondenza di 17 marcatori, l'identificazione è certa. Secondo la comunità scientifica internazionale ne bastano 15".

IL FURGONE - Dalla comparazione e sovrapposizione delle immagini colte dalle telecamere di sorveglianza che ritraggono un autocarro nei pressi della palestra da cui scomparve Yara Gambirasio e quelle fatte al furgone di Massimo Bossetti emerge, secondo una scala adottata a livello europeo, una diagnosi di "identificazione probabile" di "un furgone Fiat Daily, con passo medio" con le stesse caratteristiche di quello del muratore.

Il comandante del Ris Giampietro Lago ha oggi esposto anche il lavoro fatto dal suo reparto sulle immagini riprese dalle telecamere di sorveglianza del pomeriggio del 26 novembre del 2010 a Brembate di Sopra, nel pomeriggio in cui Yara scomparve e ha spiegato che esistono varie gradazioni di identificazione, in una scala stabilita a livello europeo: la prima è l'impossibilità di stabilire un'identificazione, la seconda è «l'identificazione probabile», la terza è «l'identificazione senza aggettivi», ovvero «l'identificazione certa». Nel caso del furgone di Bossetti si è giunti a una «identificazione probabile» sulla scorta di alcuni elementi: il passo del veicolo, ovvero la distanza tra i due semiassi (medio tra i tre modelli di Fiat Daily prodotti) e anche una macchia di ruggine sul lato destro del cassone del mezzo. La sovrapposizione tra le immagini del furgone di Bossetti e quelle ricavate dai fotogrammi delle telecamere, è risultata «coerente».

Furono poi le indagini del Ros dei carabinieri a individuare circa 2000 Iveco Daily in tutto il Nord Italia tra il 1999 e il 2006. Furono fotografati ed esclusiquelli che avevano caratteristiche incompatibili con quello ripreso dalle telecamere. Da questo si arrivò a una 'rosa' di cinque mezzi (tra questi quelli dell'imputato) ma, stando alle indagini, i proprietari degli altri quattro non potevano essere a Brembate di Sopra il pomeriggio del 26 novembre del 2010, quando Yara scomparve.

LE FIBRE DEI SEDILI - Giampietro Lago ha illustrato gli esiti delle analisi chimico-merceologiche effettuate dagli scienziati dei carabinieri durante le indagini. Analisi necessaria per verificare l'eventuale trasferimento di fibre dei tessuti con i quali, presumibilmente, la 13enne era venuta a contatto prima della sua scomparsa. Al momento del ritrovamento del corpo, il 26 febbraio 2011, i leggings indossati da Yara erano piuttosto rovinati, soprattutto nella parte posteriore che combaciava con il terreno. Gli esperti del Ris hanno tuttavia rintracciato sui pantaloni delle fibre estranee. Si è resa dunque necessaria una sperimentazione più approfondita.

"Abbiamo acquistato sul mercato - ha spiegato il colonnello Lago - un paio di leggings analogo a quelli della vittima, e li abbiamo fatti indossare a una collega con caratteristiche fisiche, soprattutto per quanto riguarda il peso corporeo, a quelli di Yara. L'abbiamo fatta sedere per pochi secondi sui sedili e abbiamo verificato quante e quali fibre dei sedili stessi siano state trasferite sui leggings. È stato un esperimento necessario per verificare la tendenza di questo tessuto, tipico dei veicoli commerciali e dunque molto resistente, a rilasciare fibre". I risultati rappresentano un punto a favore dell'accusa ipotizzata dal Pm Letizia Ruggieri. "Per morfologia, compatibilità chimica indistinguibilità cromatica e percentuale di rilascio del tessuto, abbiamo avanzato una diagnosi di piena compatibilità". La deposizione del colonnello Lago proseguirà anche nella prossima udienza, in programma per venerdì prossimo. Nel frattempo, lunedì saranno disponibili i dati grezzi degli accertamenti genetici sollecitati dai difensori del carpentiere di Mapello.

PM SOTTO SCORTA - Il comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza di Bergamo ha assegnato una speciale vigilanza al pm del processo Letizia Ruggeri, dopo alcune minacce indirizzate al magistrato su Facebook (benché al social network il magistrato non sia iscritto). Lo rende noto la trasmissione 'Quarto Gradò. Le minacce, a quanto si è saputo, risalirebbero ai giorni scorsi e il pm è accompagnato da due settimane.