REDAZIONE BERGAMO

Assalto con le molotov alla Berghem Fest. Tifosi a processo: "Non ne sappiamo nulla"

I quattro ultrà sentiti hanno riferito di essere andati alla Berghem Fest per manifestare il proprio dissenso, ma quando avrebbero capito che era impossibile parlare con il ministro se ne sarebbero andati

Incidenti ultras alla Berghem Fest (De Pascale)

Bergamo, 2 febbraio 2015 - "Alla Berghem Fest non abbiamo visto nulla e siamo andati via quando abbiamo saputo che non si poteva parlare con Roberto Maroni". Queste le parole pronunciare questa mattina in tribunale a Bergamo, in quello che è stato ribattezzato il maxi processo contro il tifo violento, da 4 dei 147 imputati accusati di una serie di disordini e scontri in occasione di partite dell'Atalanta. Tra i capi di imputazione anche un assalto alla festa della Lega Nord di Alzano Lombardo, nel 2010, quando il ministro dell'interno era Roberto Maroni, contestato per la tessera del tifoso.

I quattro ultrà sentiti oggi hanno riferito di essere andati alla Berghem Fest per manifestare il proprio dissenso, ma quando avrebbero capito che era impossibile parlare con il ministro se ne sarebbero andati. Quella sera, 25 agosto 2010, vennero incendiate quattro auto, cinque moto e rimase ferito un ispettore di polizia. Oltre a Maroni erano presenti anche altri due ministri: Giulio Tremonti, titolare dell'Economia, e Roberto Calderoli, titolare della Semplificazione normativa.

Le prossime udienze del maxiprocesso si terranno il 5 febbraio e il 9 febbraio: in quest'ultima data sarà sentito Claudio Galimberti, detto Bocia e leader della Curva Nord dell'Atalanta