FRANCESCO DONADONI
Cronaca

Bergamo, due giovani sorpresi a rubare nelle auto parcheggiate: “Avevamo fame e freddo”

Due tunisini senza fissa dimora si sono giustificati dicendo di averlo fatto per necessità. Per infrangere i finestrini utilizzavano un martello rosso rubato da un autobus

I proprietari delle auto in sosta si sono trovati tanti danni ai veicoli a fronte di furti di lieve entità

I proprietari delle auto in sosta si sono trovati tanti danni ai veicoli a fronte di furti di lieve entità

Bergamo, 31 gennaio 2025 – A dare l’allarme è stato un residente. Poco prima aveva sentito dei rumori provenire dalla strada, in via San Bernardino. Qualcuno stava armeggiando vicino a delle auto parcheggiate. È mercoledì notte. Effettivamente due ladri con un martelletto rosso rubato su un autobus, quelli utilizzati per infrangere i vetri in caso di emergenza, avevano danneggiato tre auto posteggiate lungo la via. Da una avevano prelevato una scatola di cioccolatini, da un’altra un cappellino e una coperta. Quando è arrivata la Volante della Polizia gli agenti hanno trovato due giovani che mangiavano i cioccolatini e sono stati arrestati.

Attrezzi del mestiere

Addosso avevano il martelletto, il cappellino era in testa a uno dei due e la coperta era stata nascosta in uno zaino. Ieri mattina sono stati processati per direttissima. Davanti al giudice con l’accusa di furto e danneggiamento sono finiti un tunisino di 19 anni e un connazionale di 26 anni. In aula hanno ammesso di aver spaccato i vetri delle auto e di aver preso quanto si trovava all’interno dell’abitacolo. Uno di loro ha aggiuno: “Lo abbiamo fatto per fame e per il freddo, dormiamo in strada”.

Spiegazioni

I due non hanno fissa dimora, uno ha dichiarato di appoggiarsi al dormitorio di Bolzano, l’altro di farsi ospitare da amici nella stessa città. Hanno precedenti penali per resistenza e lesioni e sono sottoposti a misure cautelari che non sono state rispettate. Il pm ha chiesto la convalida dell’arresto e la detenzione in carcere in quanto, nonostante il valore modesto degli oggetti rubati, ha ritenuto che misure meno afflittive non abbiano avuto efficacia come deterrente. Il difensore aveva chiesto che non venissero applicate misure cautelari o, al massimo, il divieto di dimora in Bergamo.