Azzano, ragazzi investiti e uccisi: nel lunotto in frantumi la chiave della tragedia

Per la Procura è cruciale scoprire cosa è successo prima del semaforo sulla Cremasca

La vettura con il vetro sfondato è oggetto di perizia

La vettura con il vetro sfondato è oggetto di perizia

Bergamo, 11 agosto 2019 - Il punto cruciale della tragedia di Azzano San Paolo, secondo la Procura, è da cercare nel tratto di strada prima del semaforo che immette sulla Cremasca, dove poi è avvenuto il terribile impatto tra la Mini Cooper di Matteo Scapin, 33 anni di Curno, e la Vespa 125 con Luca Carissimi, 21 anni, e l’amico diciottenne Matteo Ferrari. Prima di quel semaforo sono state trovate le schegge del lunotto infranto dell’auto. Chi lo ha rotto? E in che modo? Il colpo del lunotto che va in mille pezzi, simile a uno sparo, avrebbe mandato nel panico Scapin, come ha sostenuto nell’interrogatorio di convalida davanti al gip lo stesso 33enne, da mercoledì non più in carcere per duplice omicidio volontario ma ai domiciliari per omicidio stradale aggravato dall’omissione di soccorso. Intanto, i suoi difensori, gli avvocati Anna Marinelli e Riccardo Tropea, hanno presentato istanza per un incidente probatorio su tutta la dinamica, prima e durante l’incidente.

Si tratta di un atto irripetibile per “fotografare” quei minuti terribili. Ora sarà il gip Vito Di Vita a fissare l’udienza in cui deciderà se accogliere o meno la richiesta. Mentre il pm, Raffaella Latorraca, ha chiesto una perizia cinematica che dovrà ricostruire la dinamica dell’incidente costato la vita a Luca e Matteo. Ieri le salme dei due ragazzi sono state portate nella chiesina dell’oratorio di Sant’Anna, a Borgo Palazzo, dove abitavano e dove erano cresciuti. Oltre mille persone si sono strette in un abbraccio ai genitori dei due amici. Anche alla veglia di preghiera venerdì sera: una grande foto di Luca e Matteo con la scritta “Ciao ragazzi” e due cuori è stata proiettata a fianco dell’altare della parrocchia dove domani, alle 15, saranno celebrati i funerali.