
di Michele Andreucci
Uno spazio espositivo pensato come “cantiere di storie”, un museo in progress che promette continui sviluppi, dialoghi, approfondimenti e nuove attività rivolte in particolare alle scuole. È stato inaugurato ieri, negli spazi dell’ex convento di San Francesco, in Città Alta, “Bergamo 900”, progetto del Museo delle Storie di Bergamo, promosso dal Comune di Bergamo con sponsor unico la Fondazione Banca popolare di Bergamo. Lo spazio espositivo è diviso in quattro sezioni, quattro chiavi di lettura del Novecento nel capoluogo orobico. Nella prima sala, dedicata a “I Fatti”, è presente una installazione video: otto clip raccontano il secolo attraverso eventi che hanno segnato la vita della città e del territorio, come la creazione della Dalmine e la crescita industriale (1908), la Resistenza a Bergamo e la nascita della Repubblica o l’avvento di Papa Giovanni XXIII, il pontefice bergamasco di Sotto il Monte. Nella seconda sezione, una mappa tridimensionale e interattiva consente di interrogare “I luoghi” di città e provincia: grazie a 7 postazioni i visitatori possono navigare nel e sul territorio attraverso 87 punti di interesse: i Cantieri Riva, le Cartiere Pigna, gli stabilimenti Italcementi e Sace, il villaggio operaio di Crespi d’Adda, oggi patrimonio Unesco. Nella terza sala, la storia è raccontata da “Le voci”. Ventitrè box di oggetti iconici e altrettante testimonianze orali evocano la storia della vita di Bergamo: il campione di ciclismo Felice Gimondi che racconta la bicicletta Bianchi, le nuove bibite San Pellegrino, il catalogo Vestro del cotonificio Legler. Completa “Bergamo 900” la sezione “La vita” per scoprire i cambiamenti della quotidianità e dei costumi in città e provincia nel Novecento, scandagliato attraverso 35 statistiche e una quarantina di immagini: dati demografici, ripartizione del territorio, dati economici, politici, culturali, evoluzione dei costumi di donne e uomini.