Profughi, minacce contro l'albergatore: "Ora ti bruciamo l’hotel Bellevue"

Nelle corse settimane una lettera anonima contenente pesanti minacce di morte a chiaro sfondo xenofobo, indirizzate ai profughi ospitati in albergo, e ora altre minacce con bersaglio diretto il titolare dell’hotel di Michele Pusterla

Alcuni africani accolti all’hotel Bellevue di Cosio Valtellino con in mezzo il titolare

Alcuni africani accolti all’hotel Bellevue di Cosio Valtellino con in mezzo il titolare

Cosio Valtellino (Sondrio), 13 settembre 2015 - Nelle corse settimane una lettera anonima contenente pesanti minacce di morte a chiaro sfondo xenofobo, indirizzate ai profughi ospitati in albergo, e ora altre minacce con bersaglio diretto il titolare dell’hotel 3 stelle Bellevue, affacciato sulla ss38 a Regoledo. Non con una missiva, ma con messaggi postati su Facebook con tanto di nome (in questo caso soprannome) e cognome, uno dei più noti a Morbegno, dell’autore o presunto tale. «Diamo fuoco all’albergo». Questa la scritta eloquente, accompagnata da due parole di insulto all’albergatore, di cui viene addirittura postata la foto. Risale - il messaggio - a fine agosto, per la precisione è stato postato alle 9.37 del 30 agosto e lo abbiamo scoperto solo ora, causalmente «sfogliando» le pagine del social network. E subito un’altra frase che specifica ancora meglio il pensiero di tale «Sugo»: «Incassa 4,5 milioni di euro con i profughi (finti)...». E alle 14.42 dello stesso giorno di afa estiva intensa la galleria si arricchisce di un altro post: «L’unico che viene pagato. Strano».

Non contento di avere «incassato» l’approvazione di alcuni navigatori, l’ideatore «Sugo» alle 14.55 spiega ai seguaci dove si trova l’albergo da colpire: «Questo sta a due minuti da casa mia...». Adesso ci domandiamo se l’albergatore Giulio Salvi sia al corrente di questi messaggi dal contenuto decisamente allarmante. In caso affermativo, avrà sicuramente provveduto a informare i carabinieri della competente caserma di Morbegno e da questi l’informativa sarà giunta al Nucleo investigativo del Comando provinciale di Sondrio che già sta indagando sulla lettera anonima recapitata ad agosto. Un altro caso per cui si procederà d’ufficio, senza necessità di denuncia? Perchè si tratta di un incoraggiamento all’odio razziale, oltre che di istigazione a delinquere? È stata informata la Prefettura? Qui è materia di indagine pure per l’Ufficio Immigrazione della questura di Sondrio, ma forse ancora di più della Digos. O no?

L’autore della lettera anonimaVia dall’hotel o li uccido uno ad uno...») è la stessa persona che ha postato le minacce contro l’albergatore che, al momento, su richiesta dello Stato accoglie nella sua struttura ricettiva di Cosio Valtellino un’ottantina di richiedenti asilo al momento nello stato di clandestini? Nelle prossime ore non è escluso che gli investigatori giungano a una svolta nell’indagine coordinata dalla Procura. «Se si dovesse scoprire il responsabile - aveva dichiarato Salvi, quando trapelò la notizia anticipata da “Il Giorno“ dello scritto minatorio di stampo razzista - andrò sino in fondo, per ottenere giustizia. Che colpe ho? Mi limito a fare il mio lavoro, senza i guadagni che mi attribuiscono e tassato sino all’ultimo cent».