Cosio Valtellino, profughi minacciati di morte

Una lettera xenofoba è stata recapitata al titolare dell'hotel Bellevue, Giulio Salvi

Giulio Salvi

Giulio Salvi

Cosio Valtellino, 27 agosto 2015 - Una lettera dai chiari contenuti xenofobi è stata recapitata dal postino al titolare dell’hotel Bellevue di Cosio Valtellino. Chi ha spedito la missiva con le minacce di morte non ha certo avuto il coraggio di firmarsi, bensì ha fatto risultare che il mittente fosse un notissimo ex pubblico amministratore di Morbegno, tra l’altro in questi giorni in vacanza in Irlanda, all’oscuro di tutto e, pertanto, del tutto estraneo (ma meglio sarebbe dire estranea) alla vergognosa vicenda sulla quale ora stanno indagando i carabinieri della caserma di Morbegno e del Nucleo investigativo del comando provinciale di Sondrio. La lettera è stata consegnata lunedì mattina alla reception dell’hotel situato nella frazione Regoledo - che attualmente ospita una settantina di profughi - ma soltanto nelle ultime ore la notizia è trapelata e abbiamo chiesto una conferma dei fatti all’albergatore.

«Letto il contenuto - dichiara Giulio Salvi, 58 anni, che dal maggio 2011 ospita migranti - mi sono subito recato alla caserma dei carabinieri di Morbegno che hanno acquisito l’originale della lettera. E’ un grave episodio perchè a sfondo razziale. Il comandante mi ha spiegato che non serviva una mia denuncia, che ero ovviamente disposto a sottoscrivere immediatamente in quanto non sono disposto a tollerare fatti di tale viltà e codardia, proprio io che mi sono sempre esposto in prima persona nelle battaglie sociali ad esempio per l’abbattimento dei “platani-killer“ o per la campagna di “guida sicura“ con i cartelli che invitavano a non usare al volante i cellulari, a mettere la cintura e a indossare il casco in moto e ad accendere le luci anche percorrendo le strade di giorno come stabilito dal Cds, ma che si procederà d’ufficio per l’individuazione del responsabile, in quanto si tratta di un reato a sfondo razziale».

L’albergatore del Morbegnese ha pure informato i 72 profughi, tutti uomini tranne due (queste ultime presto saranno trasferite in altra struttura), di età compresa fra i 16 e i 40 anni, provenienti da Senegal, Gambia, Nigeria, Bangladesh, Pachistan, Guinea Bissau, Costa d’Avorio e Mali, delle pesanti minacce, dando loro direttive precise e invitandoli altresì a «non frequentare ambienti pubblici equivoci, a non cadere in facili provocazioni, a rincasare tassativamente entro l’orario di chiusura dell’albergo, fissato per le 24, a non bere alcolici, a cercare di integrarsi al meglio con i residenti, a farsi apprezzare con le loro attività di volontariato, di lavori socialmente utili, come da tempo del resto sta avvenendo sul territorio di Cosio Valtellino e Morbegno». Ma cosa c’era scritto sulla lettera, indirizzata all’albergatore, ora al centro dell’indagine degli investigatori dell’Arma che sicuramente hanno informato la Procura di Sondrio, guidata da Claudio Gittardi? Ecco alcuni passaggi: «Vedi di mandare fuori dai coglioni tutti quei negri di m...Nel tuo albergo (Bellevue) ci stanno essere umani, non schifezze n...Se non lo fai, provvederò io uccidendone uno a uno, capito?».

Ma Salvi non si è certo fatto intimorire ed è corso dai carabinieri. «Sto solo cercando di fare al meglio il mio lavoro - dice - come gli altri miei colleghi, contribuendo, in questa parte di territorio, all’accoglienza di chi è fuggito da zone di guerra. Il miglior complimento che ricevo è di chi sostiene che non si è mai accorto della presenza di questo nutrito gruppo di migranti qui alla ricerca di un bene al quale noi non diamo molta importanza, ossia la pace. Per ridurre al minimo il possibile malessere di una lunga permanenza in attesa dei necessari permessi, li coinvolgo in corsi di lingue, in attività lavorative per la manutenzione di beni pubblici, in attività di svago come partite di calcio o allenamenti nella palestra dell’hotel. Gli estremismi non aiutano a trovare le giuste soluzioni all’emergenza-profughi». E oggi alle 11.30, davanti all’hotel Stella di Bormio, conferenza stampa di Matteo Salvini.