Morto annegato nel lago, il figlio di Giordano Gianoncelli: "Pochi dubbi. È lui"

Era scomparso nell’agosto scorso dopo una gita in barca di ALESSIA BERGAMINI

Giordano Gianoncelli

Giordano Gianoncelli

Sondrio, 16 febbraio 2016 - Nel pomeriggio dell’8 agosto scorso, mentre stava effettuando una gita in barca con alcuni amici, Giordano Gianoncelli, 65 anni, nativo di Tirano, ma da qualche tempo residente a Gera Lario, si era tuffato nelle acque del lago, fra Colico e Dongo, senza più riemergere. Venerdì scorso, oltre sei mesi dopo quel tragico giorno, il corpo dell’uomo è stato individuato sul fondo del Lario e recuperato.

«Martedì, all’ospedale di Gravedona verrà effettuata l’autopsia che darà la certezza che quello è il corpo di mio padre. Ma, in base ad alcuni dettagli che ci hanno già riferito, come ad esempio il tipo di costume da bagno indossato, sappiamo già che si tratta di lui», conferma il figlio Francesco che abita nel Sondriese. Per lui, per il fratello Alessandro e per i familiari questo è il momento del dolore, ma anche quello del sollievo perché, dopo mesi di incertezze, potranno finalmente dare una degna sepoltura al proprio caro.

Le ricerche dei sommozzatori di Giordano Gianoncelli

Ed è anche il momento della riconoscenza nei confronti di quanti si sono impegnati nelle ricerche: «Vogliamo rivolgere un sincero ringraziamento al Nucleo sommozzatori del Vigili del fuoco di Milano e agli altri pompieri che in questi giorni hanno lavorato con grande determinazione. Ma anche alle Autorità che hanno accolto la nostra richiesta di riprendere le ricerche nel lago». Sospese poco dopo la scomparsa dell’uomo, a causa del violentissimo temporale che si era abbattuto sul lago, riprese nei giorni successivi al dramma, ma nuovamente sospese dopo vari tentativi andati a vuoto, le ricerche dell’uomo erano cominciate nuovamente all’inizio della settimana scorsa, con l’impiego di sonar e altre apparecchiature.

Uomini e mezzi hanno passato al setaccio il fondo del lago, fino a venerdì, quando il corpo di Gianoncelli è stato individuato a circa 80 metri di profondità, nella zona della foce dell’Adda. L’esame autoptico sarà utile non solo per fugare ogni minimo dubbio sull’identità, ma anche e soprattutto per chiarire le cause del decesso. Sui fatti è ancora aperta l’indagine della Procura.