Villa Reale, Scanagatti: "Ora serve un salto di qualità"

Mostre importanti e gestione attenta: le richieste del sindaco a Navarra dopo il caso Vision Plus

Roberto Scanagatti

Roberto Scanagatti

Monza, 11 maggio 2016 - Occhi bene aperti e richieste precise. Dopo il clamoroso divorzio fra la società di Attilio Navarra, concessionaria del corpo centrale della Villa Reale, e Vision Plus, l’agenzia che gestiva gli eventi nei suoi spazi più prestigiosi come il Salone delle feste e le sale di rappresentanza, Roberto Scanagatti non nasconde la sua preoccupazione. Il sindaco di Monza, che è anche presidente del Consorzio che riunisce i proprietari del complesso monumentale Parco-Villa, promette rigore in difesa dell’unitarietà della Reggia nonostante lo ‘spezzatino’ gestionale nato dalla gara che ha riconosciuto la titolarità per vent’anni del corpo centrale alla cordata che ne ha realizzato i restauri.

"Bisogna separare il giudizio fra i problemi di rapporti nati fra concessionario e subconcessionario e il bilancio di questo anno e mezzo di riapertura della Villa Reale - premette il sindaco -. Prima di tutto va sottolineata la vitalità ritrovata da tutta la Villa. Non dimentichiamo che gli appartamenti reali dell’ala sud (di proprietà dello Stato e gestiti dal consorzio, ndr) hanno registrato più visitatori del corpo centrale quando non ci sono mostre. E anche il Serrone ha ospitato mostre e staccato biglietti. Siamo in una fase di start up e bisogna aspettare un paio di anni per entrare a regime. Detto questo la soddisfazione c’è, ma c’è soprattutto il gradimento del pubblico". Soddisfazione ma anche problemi, esplosi con lo sfratto di Vision Plus dal salone d’onore, che ora Cultura Domani, la società guidata da Navarra che unisce Civita e Nuova Villa Reale Monza (titolare dei restauri da 24 milioni terminati due anni fa), intende gestire in proprio.

Cultura Domani amministra un condominio di quattro piani, che, oltre a primo e secondo piano in gestione diretta, vede al piano terra un altro subconcessionario, Le cucine di Villa Reale - rapporto confermato con un canone rivisto al ribasso rispetto alla cifra iniziale di 250mila euro l’anno - e al Belvedere un accordo di affitto (anche qui si prala di 250mila euro) con la Triennale di Milano da ridiscutere a settembre. Il resto del complesso è in mano al consorzio che riunisce gli enti pubblici prorpietari (Comuni di Monza e Milano, Regione e Mibact). "Puntiamo all’unitarietà del bene ma ci dev’essere la disponibilità da parte del concessionario - sottolinea il sindaco -. Personalmente ho qualche preoccupazione per i dissaporti che si sono creati. Vogliamo capire cosa accadrà adesso. Se sarà il concessionario a gestire direttamente gli eventi del primo piano è importante che non ci sia uno scadimento della qualità delle proposte". Al consorzio spettano di diritto 36 giorni di utilizzo del Salone delle feste, che ha ospitato la mostra di Caravaggio, la conferenza di Ligabue, 20 delegazioni internazionali durante Expo e grandi convegni. Ora anche gli eventi privati di natura più commerciale dovranno essere in linea, chiarisce Scanagatti. "Ci auguriamo che il personale e il management che Navarra metterà in campo siano all’altezza. È un’attività che non ci si inventa. Vision Plus aveva già organizzato eventi operando in maniera adeguata: mi auguro che ci sia la stessa professionalità e competenza".

Il presidente del consorzio chiede anche iniziative all’altezza dell’importanza del secondo piano nobile, dove il gestore è chiamato ad assicurare l’organzizazione di grandi mostre. "Dopo il botto iniziale con la mostra di McCurry (oltre 114mila visitatori, ndr) e il ciclo di eventi successivi, la qualità deve essere mantenuta. Civita, che con Nuova Villa Reale gestisce il secondo piano nobile, è una delle maggiori agenzie culturali italiane. Vedremo a settembre cosa saranno in grado di proporre. La sola mostra di fotografia appena inaugurata ("Le 100 face della musica italiana" di Giovanni Gastel per la rivista Rolling Stone, ndr) fa fatica a reggere il paragone con altri eventi. Mi auguro che questa sia una fase di passaggio e che in autunno si arrivi con proposte diverse pur sapendo che siamo in un momento non facile per tutti".

Tuttavia, ricorda il sindaco, Monza sta rilanciando l’intera offerta culturale della città con grandi iniziative al Museo del Duomo, all’Arengario e alla Casa degli Umiliati: in questo scenario gli eventi in Villa Reale devono fare da traino. I dati parlano di una città che con l’esposizione universale ha aumentato del 40 per cento le presenze nelle sue strutture ricettive e il dopo Expo ha confermato questa tendenza. «La Villa ha svolto una funzione importante di richiamo». E poi c’è il problema della Triennale: i rapporti con Navarra si sono raffreddati. "Mi auguro che non si interrompano, sarebbe negativo. Ormai questa è una presenza consolidata e di prestigio. Non credo che quello spazio possa essere utilizzato in maniera diversa da come l’ha pensato l’architetto De Lucchi. Se si deciderà per un’altra soluzione, non dovrà essere una proposta culturale inferiore all’attuale".

Intanto il cantiere del Teatrino sta per prendere forma, mentre per il recupero dell’ala nord si sta lavorando a una cordata che realizzi il progetto Carbonara, a partire dalla scuola di alta formazione. "Mi sto muovendo per capire come mettere insieme un progetto che deve trovare finanziamenti per il recupero ma anche garantire la sostenibilità della gestione dell’ala nord - dice Scanagatti, rispondendo alla proposta iniziale di Navarra di recuperare l’ala a costo zero grazie a un utilizzo come hotel di lusso -. In ogni caso questo progetto non prevede un uso commerciale degli spazi, ma funzioni legate alla valorizzazione dei beni culturali». Più vicini i tempi di recupero del Teatrino. "I fondi del ministero sono stati sbloccati. Sono previsti due lotti di lavori con 500mila euro nel 2016 e un milione nel 2017. Entro fine anno saranno pronti progetto e gara d’appalto, stazione appaltante sarà la Soprintendenza".