Pedemontana si ferma sulla Milano-Meda. Le altre opere? Soldi finiti

Provincia e sindaci delusi, dal 30 giugno sarà il caos di Monica Guzzi

Il progetto della B2 non è ancora stato approvato (Brianza)

Il progetto della B2 non è ancora stato approvato (Brianza)

Monza, 12 febbraio 2015 - Tutto secondo le peggiori previsioni della vigilia. Il 30 giugno il maxicantiere di Pedemontana consegnerà l’opera: la grande autostrada confluirà direttamente nella Milano-Meda. Ciò che i sindaci della Brianza avevano temuto sta per realizzarsi: il traffico autostradale invaderà il territorio, ed in particolare un’arteria già congestionata, del calibro di due corsie per senso di marcia, passata dalla Provincia di Milano direttamente alla città metropolitana senza che in questi anni sia stato speso un euro per la sua riqualificazione. «Salderanno le due bretelle di Como e Varese con la Milano-Meda - dice il presidente della Provincia, nonché primo cittadino di Cesano Maderno, Gigi Ponti - . Il nastro d’asfalto andrà a sbattere a ridosso del primo chilometro».

L’annuncio è arrivato ieri nel corso di una riunione ristretta, richiesta da Palazzo Grossi nel corso dell’ultimo comitato di vigilanza, alla presenza delle tre Province coinvolte dal passaggio della Milano-Meda (Como, Milano e Monza e Brianza), dei sindaci di Lentate sul Seveso, comune di arrivo dell’opera, e Barlassina, comune coordinatore della tratta B2 (Barlassina, Bovisio Masciago, Cesano, Lentate, Meda e Seveso). Con loro, l’assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità Alessandro Sorte col direttore generale Aldo Colombo, il presidente di Pedemontana Salvatore Lombardo e l’amministratore delegato Marzio Agnoloni, oltre ai tecnici di Cal, e naturalmente il presidente provinciale Gigi Ponti e il direttore del settore Infrastrutture Antonio Infosini.

«Sono molto deluso perché sta accadendo quello che temevamo - ammette Ponti -. Immaginavo che qualcosa proponessero, invece nulla». Risultati negativi su tutti i fronti, quelli raccolti dalla Brianza. «L’arrivo di Pedemontana sulla Milano-Meda avrà un impatto forte», continua il presidente, che chiederà un incontro anche con la città metropolitana. Anche perché sulle opere di viabilità locale che la Regione si era impegnata ad anticipare, chiedendo ai sindaci di trovare l’accordo su una lista di priorità, il piatto piange. Non solo: non è ancora stato approvato il progetto esecutivo sulla tratta B2 (la B1, partita da Lomazzo, termina appunto a Lentate sul Seveso), mentre i finanziamenti restano un’incognita. «Ci sarà uno sfasamento persino nella realizzazione delle opere complementari della tratta B1».

E dire che sindaci e Provincia avevano sudato sette camicie per trovare una quadra e scremare una piccola lista di priorità rispetto alle 47 opere complementari previste all’inizio, per un conto complessivo di 60 milioni. «Di quanto è stato promesso non è stato mantenuto nulla - tira le somme Ponti -. Abbiamo chiesto all’assessore regionale una riflessione sui tempi di apertura e sul progetto. Lui ha promesso di attivare di qui ai prossimi 20 giorni una serie di incontri tecnici per verificare se sia possibile trovare le risorse per anticipare almeno qualche opera. Ma è uno spiraglio davvero millimetrico in cui poter sperare».

monica.guzzi@ilgiorno.net