Emergenza profughi: "Ci sono quattro casi sospetti di scabbia". La Lega Nord: "Quarantena"

I quattro erano in attesa di essere portati all'ex Cie di via Corelli, ma ora si trovano al Niguarda e al San Paolo per accertamenti. Il Carroccio chiede che il Governo attui un piano di quarantena

Emergenza profughi

Emergenza profughi

Milano, 22 aprile 2015 - Quattro profughi sono stati portati all'ospedale Niguarda e al San Paolo per «sospetti casi di scabbia rilevati dagli operatori sanitari questa mattina mentre erano in attesa di essere trasferiti dalla Stazione Centrale al Centro di via Corelli». Lo riferisce  l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. I quattro verranno sottoposti ad accertamenti e cure eventuali, ma il fatto porta l'esponente della Giunta comunale a tornare a richiedere l'intervento della Regione: «Chiediamo nuovamente a Regione Lombardia - è l'appello di Majorino - di istituire un presidio permanente nei luoghi dove spontaneamente i profughi arrivano, al fine di tutelare la loro salute e quella dei cittadini milanesi. Lo chiediamo da più di un anno».

In totale sono 600 i profughi in città al momento, circa 200 in più rispetto alla capienza dei centri cittadini. Ben 400 ne sono arrivati in questi ultimi quattro giorni di emergenza, una cinquantina di persone non trovano posto e devono restare in casa. Sono questi i numeri dell'accoglienza milanese diffusi dallo stesso assessorato. Sono siriani ma in gran parte anche eritrei e si dirigono spontaneamente in Stazione centrale oppure in zona Porta Venezia, dove sanno di poter trovare qualcuno che parli la loro lingua. I profughi intercettati in stazione, con delle navette, vengono trasferiti al centro di via Corelli dal quale vengono poi smistati ai diversi centri cittadini. A Milano da metà ottobre sono stati quasi 58.000 i transiti di profughi, dei quali 14.000 di minori accompagnati, che sono accolti nei centri cittadini.

PISAPIA - «Siamo assolutamente preoccupati»così il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, ha commentato a margine di un incontro i continui arrivi di profughi in città. «L'Italia da sola non ce la può fare, tantomeno una città come Milano» a risolvere il problema, ha aggiunto. Un tema, ha detto, «estremamente delicato», in quanto bisogna «i bisogni della città sono triplicati» in termini di assistenza a causa della crisi economica «e noi dobbiamo dare una risposta ai poveri della città ma dobbiamo anche essere capaci di dare assistenza a chi scappa» da situazioni di fame e guerra. «Bisogna trovare modalità di lavoro comune con l'Ue - ha proseguito il sindaco che in giornata ha partecipato anche a una veglia con il cardinale Scola per ricordare i morti del mare - e con chi è impegnato a livello internazionale su questi temi»

LEGA NORD - La Lega Nord accusa il Comune di impreparazione e chiede «un piano di quarantena». «È inaccettabile che 'un'emergenzà assolutamente prevedibile - attacca il capogruppo del carroccio in consiglio comunale, Alessandro Morelli - colga impreparata l'amministrazione del Comune di Milano. Ora scopriamo l'ennesima urgenza in Stazione Centrale, uno dei luoghi di maggior passaggio della città e che è tornato ad essere dormitorio improvvisato per centinaia di disperati». «Il Governo metta subito in atto un piano di quarantena per evitare che malattie scomparse da decenni tornino a fare capolino dalle nostre parti. Con quale coraggio Majorino chiama in causa la Regione - dice - per coprire l'incapacità del Comune di prevedere che col bel tempo sarebbero ripartiti gli sbarchi e gli arrivi in città?».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro