
A fine aprile Chiara Ferragni ha preso il 99% del controllo del suo brand Fenice
Milano – È l’operazione della disperazione o il colpo di genio per ripartire? Chiara Ferragni ha deciso di scommettere tutto su se stessa, mettendo sul piatto 6,4 milioni di euro per salvare il suo brand travolto dallo scandalo del Pandoro-gate e annunciando un “rinnovamento completo” del suo marchio. L’influencer più potente d’Italia, ad aprile, ha sottoscritto interamente un aumento di capitale che le consegna il controllo “pressoché totalitario” (al 99%) di Fenice, la società che detiene i diritti dei prodotti Ferragni.
Ve lo ricordate lo scandalo Balocco?
La mossa arriva dopo mesi di quasi-silenzio strategico, seguiti allo scandalo dei pandori Balocco, che continua a fare rumore nelle aule di tribunale – andrà a processo per truffa aggravata – ma sempre meno su Instagram&Co. Il meccanismo era semplice quanto devastante per la reputazione della Ferragni: vendere dolci natalizi spacciandoli come operazioni di solidarietà, quando in realtà solo una piccola parte del ricavato andava in beneficenza. L’Antitrust ha inflitto multe salatissime, gli sponsor hanno iniziato a prendere le distanze e il pubblico si è diviso tra chi l’ha difesa e chi l’ha scaricata senza appello.
Il restyling comincia dal chiudere i battenti
Ora, però, la regina dei social prova a voltare pagina con un cambiamento totale. La strategia è scritta nero su bianco nella nota diffusa da Fenice: “Questo restyling si inserisce in una visione strategica di lungo periodo volta a rilanciare il posizionamento del marchio e rafforzare la sua presenza sul mercato”.
Il primo segnale concreto del cambiamento è drastico: addio al negozio-vetrina di Roma. La boutique della Capitale, simbolo dell’espansione nel retail fisico, chiuderà i battenti insieme alla liquidazione di Fenice Retail. “Una più efficiente allocazione delle risorse”, spiegano dalla società, tradotto: tagliare i costi dove non rendono e concentrarsi su quello che funziona ancora.

Ma è sul fronte digitale che si gioca la vera partita. Fenice ha annunciato “un piano strategico di distribuzione” che punta tutto sui canali online, dove la Ferragni conserva ancora il suo regno. L’obiettivo è “potenziare la presenza sui canali digitali e ottimizzare le performance sui punti vendita fisici”, una strategia che riconosce implicitamente come il futuro del brand passi principalmente dal web. Di recente, l’influencer sta tentando di “rivendersi” all’estero.
Il segno sul bilancio
Il bilancio del 2024, che saranno approvati entro giugno (assicura Ferragni), dovrebbero essere “in piena coerenza” con i risultati già comunicati a novembre. Una formulazione prudente che lascia intuire come l’anno del Pandoro-gate abbia lasciato segni pesanti sui conti. L’operazione viene presentata come “un esempio italiano unico di imprenditoria femminile, che evidenzia come una figura di successo possa investire nel futuro della propria azienda con azioni concrete e mirate”. Un linguaggio che cerca di riportare il focus sui risultati imprenditoriali, allontanando l’attenzione dalle polemiche.

La tempistica non è casuale. Con l’estate alle porte e i riflettori mediatici puntati su altri temi, la Ferragni ha scelto il momento migliore per annunciare la sua rinascita. “I primi effetti concreti della nuova strategia saranno visibili già nel secondo semestre dell’anno”, promette Fenice. Resta da vedere se il pubblico sarà disposto a dimenticare. Il Pandoro-gate ha incrinato quel rapporto di fiducia con i follower che per anni è stato il vero tesoro della Ferragni. Ora la sfida è riconquistare credibilità investendo i suoi soldi, non quelli degli altri. La partita è appena iniziata.