Lombardia, approvata la legge di contrasto al bullismo

Il provvedimento prevede un investimento di 300mila euro per il 2017

Il ragazzo era stato aggredito da tre minorenni

Il ragazzo era stato aggredito da tre minorenni

Milano, 24 gennaio 2017 - Un’unica grande rete per monitorare e contrastare i fenomeni di bullismo e cyberbullismo, offrendo assistenza concreta e specialistica alle vittime. Da oggi la Lombardia ha una legge che ha per obiettivo il contrasto ai fenomeni di bullismo e cyberbullismo, che il Consiglio ha approvato a larga maggioranza con 56 voti favorevoli e nessun voto contrario. La rete coinvolgerà Regione, scuole, centri di aggregazione giovanile, istituzioni formative, aziende, società sportive dilettantistiche, penitenziari. Tutti assieme per cercare di capire, prevenire e contrastare il fenomeno. Con i primi 300mila euro stanziati per il 2017, la Lombardia mette in campo con una nuova legge una serie di azioni per affrontare un’emergenza che ha già toccato sul territorio regionale 71mila ragazzi tra i 15 e i 24 anni (addirittura 230mila i giovani che conoscono amici vittime di bullismo secondo l’indagine svolta dal gruppo di lavoro «Semi di melo» in collaborazione con l’Università Bicocca). La legge, condivisa in maniera bipartisan all’interno della commissione Cultura, ha avuto come relatori Fabio Pizzul (Pd) e Jari Colla (Lega Nord).

L’emergenza viene affrontata dal provvedimento in tutti i suoi risvolti: bullismo telematico, realizzazione e diffusione online di video e immagini, molestie all’interno di chat-room, blog o forum, web-reputation, bullismo a sfondo sessuale. La legge costruisce e finanzia percorsi di assistenza alle vittime attraverso psicologi ed esperti certificati, anche con il supporto di associazioni e istituzioni attive sul territorio. La legge istituisce presso la Giunta regionale la Consulta sul bullismo e cyberbullismo, allo scopo di raccogliere informazioni e iniziative per individuare percorsi e di valorizzare le diverse iniziative esistenti, promuovendo forme di collaborazione e di azione comune per giungere a creare una rete di sostegno agli adolescenti più fragili e di contenimento di coloro che mettono in atto comportamenti prevaricatori e violenti nei. Inoltre la Giunta trasmette al Consiglio annualmente una relazione con i risultati conseguiti nel prevenire e contrastare il fenomeno.

Il presidente del Consiglio regionale, Raffaele Cattaneo, ha sottolineato che si tratta di "un punto di partenza che consente già oggi di mettere in campo tutti gli strumenti necessari per interpretare, combattere ma anche prevenire questo preoccupante fenomeno”. Per Cattaneo “bisogna lavorare sulla prevenzione, ma anche aiutare le vittime del bullismo e coloro che commettono questi atti di violenza perché possano cambiare il loro comportamento". Il relatore Pizzul ha invece spiegato: “Finalmente la Lombardia ha una legge per la prevenzione e il contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Dopo un lungo percorso in commissione Cultura e istruzione (la proposta risale al dicembre 2014) e qualche evitabile forzatura per l’approdo in Consiglio regionale, la legge si pone al fianco di coloro che già si impegnano per la prevenzione e il contrasto di questo fenomeno. Il provvedimento ha l’ambizione di creare e rafforzare una rete regionale per la prevenzione e il contrasto al bullismo coinvolgendo tutti i soggetti che già operano sul territorio”. L’altro relatore, Jari Colla, sostiene che “la Lombardia si impegna in maniera concreta a combattere un fenomeno purtroppo sempre più diffuso e preoccupante. La Regione si conferma all’avanguardia nel monitoraggio di questa emergenza, soprattutto puntando sulla prevenzione. Si è fatto un lavoro condiviso e di qualità”.

Con gli emendamenti presentati dai relatori si è voluta rimarcare l’attenzione alle certificazioni del personale che entrerà in contatto con i minori, prevedere il coinvolgimento delle istituzioni formative e non solo scolastiche, formalizzare la collaborazione con gli assessorati regionali competenti, inserire la figura dell’esperto di social networking in collaborazione con la Polizia postale, esplicitare che sarà il Coni a designare il rappresentante delle associazioni sportive. Potranno accedere ai finanziamenti Comuni, istituzioni scolastiche e Ufficio scolastico regionale, Asst, penitenziari, Terzo Settore, associazioni sportive dilettantistiche iscritte al registro del Coni. Tra le azioni finanziabili campagne di informazione e sensibilizzazione, iniziative culturali, sociali e ricreative sui temi della legalità e del rispetto reciproco, formazione sull’uso consapevole di internet e degli strumenti informatici, sostegno alle vittime, programmi di recupero per gli autori di atti di bullismo.

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