Turista sul tetto del Duomo, la Veneranda: "Servono più controlli"

Si tratta della richiesta della Veneranda Fabbrica del Duomo alla Questura

Turisti sul tetto del Duomo

Turisti sul tetto del Duomo

Milano, 27 luglio 2016 - "Più controlli". E' questa la richiesta della Veneranda Fabbrica del Duomo alla Questura di Milano per avere un aiuto "indispensabile" non solo sulle persone che entrano nella cattedrale come avviene ora, ma anche in uscita e soprattutto nelle operazioni di bonifica e di chiusura. La richiesta, spiega la Fabbrica in un comunicato, è stata fatta consapevoli "del momento delicato che stiamo vivendo, non solo alla luce dei fatti che hanno toccato ieri la Francia colpendo per la prima volta un segno della Cristianità in Europa". In questo modo il personale del Duomo che non ha "le competenze professionali necessarie» per gli aspetti che riguardano la sicurezza «né può svolgere compiti di polizia» sarà affiancato dalle forze dell'ordine, dato che anche «questo è un aspetto riguardante il mantenimento dell'ordine pubblico in città". 

Oltre all'omicidio avvenuto in Francia, ieri un giovane turista è rimasto a dormire sul tetto della Cattedrale, dopo che gli addetti al servizio di vigilanza avevano chiuso gli accessi senza accorgersi della sua presenza. "Così come già accade per il controllo degli accessi in entrata al Complesso Monumentale del Duomo di Milano - si legge nella nota - la Veneranda Fabbrica, consapevole del momento delicato che stiamo vivendo, non solo alla luce dei fatti che hanno toccato ieri la Francia colpendo per la prima volta un segno della cristianità in Europa, ritiene indispensabile estendere il concorso della Pubblica Sicurezza nell'attuare un monitoraggio approfondito anche dei flussi in uscita, in particolare nell'ambito delle operazioni di chiusura della Cattedrale".

POLIZIA - "Stiamo valutando attentamente tutto il sistema sicurezza della cattedrale di Milano, dalla vigilanza interna alla videosorveglianza, a quella esterna che compete a noi e che è capillare". Lo ha detto il Questore di Milano, Antonio De Iesu, alla notizia della richiesta, da parte della Veneranda fabbrica del Duomo, di un "indispensabile" aiuto nelle operazioni "di deflusso e bonifica". La richiesta avviene il giorno dopo l'episodio in cui un giovane turista statunitense (che sarebbe stato in bagno al momento del deflusso) è rimasto chiuso dentro nel Duomo e vi ha passato tutta la notte. Un fatto che ha fatto scattare polemiche sul livello di sicurezza di quello che, anche alla luce dei recenti fatti di terrorismo, è sicuramente l'obiettivo sensibile n.1 del capoluogo lombardo. "Noi siamo presenti all'esterno assieme ai militari e nessuno può entrare con oggetti pericolosi perché i controlli sono serrati - ha proseguito il Questore, che si confronterà sulla questione con la Prefettura - Ma verificare le presenze di turisti è compito della vigilanza interna".

L'attenzione delle forze dell'ordine verso il Duomo è massima già da tempo, da quando cioè il Viminale ha varato le misure straordinarie verso i luoghi di culto in vista del Giubileo. In questo senso tutte le chiese, cattoliche e non, sono oggetto di 'vigilanza dinamicà (senza cioè la presenza di poliziotti o militari fissi) mentre per alcune, come la cattedrale milanese, appunto, considerate obbiettivi particolarmente sensibili, vengono messi in campo militari e agenti che controllano i varchi e chi entra in modo capillare. Peraltro il livello ufficiale di sicurezza, è stato più volte ribadito, è già il massimo possibile prima delle misure previste in caso di attentati terroristici in corso. «Chiaro poi - dice un agente - che dopo l'attentato di Rouen se prima passavamo davanti a una chiesa di competenza del nostro giro di ronda ogni tot minuti, ora magari ci passiamo più spesso».

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