Davide Oldani, l'ultima conquista dello chef: lo sbarco in Oriente della Cucina Pop

Il patron del D’O di Cornaredo lancia il brand Foo’d e due nuovi locali

Davide Oldani

Davide Oldani

Milano, 13 dicembre 2016 - Novità e tradizione, essenza della Cucina Pop e da anni biglietto da visita di Davide Oldani, sono ora il passaporto per sbarcare oltreconfine. Precisamente, a Singapore e Manila. Sedi di due nuovi ristoranti nati da una costola del «D’O» di Cornaredo e, soprattutto, trampolino di lancio del neonato brand «Foo’d», declinazione internazionale del marchio di fabbrica Oldani. «Un modo - spiega lo stesso chef - per varcare le mura del D’O e portare all’estero la nostra ricetta, fatta di qualità e amore per il made in Italy». Quasi un regalo di Natale che Oldani e la sua squadra hanno deciso di concedersi e di lasciare sotto l’albero, in attesa dei due eventi del 16 e del 20 gennaio, che vedranno il maestro della Cucina Pop festeggiare le avvenute aperture, prima a Manila e poi a Singapore. Due locali italiani non solo nei piatti ma anche nello stile, con omaggi alle giacche e ai grembiuli Davide Oldani per Ovs e alle calze Solidea.

I due nuovi ristoranti rientrano nella strategia di internazionalizzare la cucina del «D’O», imponendole un passo in avanti e un confronto con orizzonti più ampi. «La qualità - si schermisce Oldani, 49 anni e una stella Michelin riconfermata nel 2016 - è nel nostro dna da sempre; la sfida è riuscire a esportarla». Già dodici i prodotti firmati Oldani per il nuovo brand «Foo’d», il cui logo richiama esplicitamente, con l’artificio di un gioco grafico, il marchio di Cornaredo. Tavoletta di cioccolato con cacao Bari, panettone Galup con riso candito all’interno, farina biologica Molino Pasini, burro centrifugato a freddo sono tra le specialità con cui lo chef ha deciso di presentarsi all’estero. Facendosi ambasciatore anche del grana padano 27 mesi, del riso 18 mesi Scotti, del lardo ricetta D’O Salumi Pasini e del caffè Lavazza. «Sapori - sottolinea - che tutti riconoscono come italiani e che, particolare molto più importante, possono essere serviti in un qualunque Paese con la stessa qualità che in Italia». QUIi propositi per il nuovo anno riguardano più ambiti. In primo piano il rinnovato ristorante a San Pietro all’Olmo, affacciato - con cucina a vista - sulla piazza della chiesa che lo chef ha contribuito a riqualificare. «Ora che abbiamo i giusti spazi per crescere, potremo mettere in pratica tutte le nostre idee. La qualità non ha limiti. E lo stesso la voglia di fare». In partenza, a gennaio, anche i corsi dell’istituto alberghiero Olmo di Cornaredo. «Come nei college americani, i ragazzi vestiranno una divisa e studieranno sotto la direzione del preside Azzolini e del suo staff, con me in veste di mentore. Un’impresa simile in una scuola statale fino a qualche mese fa sembrava impossibile».

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro