Mantovani: mi autosospendo dalla carica di vicepresidente della Regione

Savini: "Mi autodenuncio. Sono colpevole di segnalazione. Al posto di Garavaglia, lo avrei fatto anche io. Anzi, l'ho fatto: da consigliere comunale". Domani l'interrogatorio di garanzia

Mario Mantovani

Mario Mantovani

Milano,  14 ottobre 2015  - "Mi dichiaro estraneo ai fatti contestati. Domani darò le mie spiegazioni al gip. E mi sto autosospendendo dalla carica di vice presidente della Regione". È quanto ha fatto sapere Mario Mantovani, il vicepresidente della Regione Lombardia arrestato ieri per concussione, corruzione aggravata e turbata libertà degli incanti, attraverso il suo difensore, l'avvocato Roberto Lassini. "È molto provato ma dal punto di vista psicofisico tiene duro - ha continuato il legale - ed è convinto di poter dare spiegazioni".  "Non ho mai truccato - avrebbe detto al suo legale Mantovani - nessun appalto per il trasporto dei malati dializzati. Ho semplicemente segnalato nelle sedi opportune le lamentele della Croce Azzurra Ticinia che, con la ristrutturazione del servizio da parte delle tre Asl, stava perdendo la convenzione".

"L'unica cosa che mi permetto di sottolineare - ha concluso l'avvocato Lassini -  è l'anomalia di una misura cautelare in carcere chiesta nel settembre dell'anno scorso ed eseguita solo ieri. C'è una grande sproporzione"

Intanto domani vi sarà l'interrogatorio di garanziain carcere, davanti al gip Stefania Pepe, per  Mario Mantovani,  ma anche per il suo collaboratore Giacomo Di Capua e per dell'ingegnere del Provveditorato alle Opere pubbliche per Lombardia e Liguria Angelo Bianchi arrestati  per corruzione aggravata, concussione e turbata libertà degli incanti.

E Mario Mantovani ha trascorso una notte tranquilla nel terzo reparto di San Vittore. Da quanto si è saputo, Mantovani, che è anche ex senatore, ex sottosegretario ai trasporti, ex assessore alla sanità ed ex sindaco di Arconate, si trova in cella con altre persone al terzo reparto. 

Intanto non si placa la polemica politica con Matteo Salvini che difende l'assessore Massimo Garavaglia, indagato a piede libero. "Mi autodenuncio. Sono colpevole". Di che cosa? «Di segnalazione. Al posto di Garavaglia, lo avrei fatto anche io. Anzi, l'ho fatto: da consigliere comunale nel corso degli anni ho segnalato decine e decine di associazioni benefiche. E non mi ravvedo: lo rifarò". "Massimo Garavaglia è il migliore tra noi, una persona che tutti conoscono come specchiata. Questa è un'indagine pazzesca su uno dei leghisti più seri e onesti che io conosca".  "Non mi permetto di commentare l'indagine che riguarda Mantovani. E peraltro non ne so nulla, anche se lui mi pare una brava persona. In ogni caso, quella sembra un cosa diversa, che non riguarda l'aiuto alle ambulanze". "E' un attacco politico alla regione meglio governata d'Italia per nascondere i problemi del Pd, delle cene di Marino e di Renzi", ha aggiunto Salvini. "I cittadini lombardi sanno che tipo di ospedali hanno a disposizione così come i cittadini romani purtroppo sanno che buche nelle strade la giunta Marino gli mette a disposizione".

In difesa di Garavaglia si  schiera anche il governatore lombardo Roberto Maroni: "L'assessore Garavaglia non deve dimettersi". Maroni si dice sicuro sul futuro della sua giunta: "Non sono state accertate tangenti nella Sanità. La mia giunta non è a rischio".

Parla intanto l'avvocato Gaetano Pecorella, difensore di Angelo Bianchi: "È innegabile» che Angelo Bianchi e il vice presidente della Regione Lombardia Mario Mantovani, "si conoscessero". Attorno a Bianchi ruota l'accusa di concussione: secondo la Procura di Milano, nonostante Bianchi fosse stato indagato e rinviato a giudizio a Sondrio per una vicenda di presunte tangenti, Mantovani avrebbe esercitato "pressioni molto decise" sul provveditore Pietro Baratono perché lo rimettesse al suo posto, in modo che continuasse a gestire appalti nell'ambito dell'edilizia scolastica. Riguardo al processo di Sondrio "il pm farà a breve la requisitoria - ha aggiunto.Pecorella - le accuse vanno verso la prescrizione ma noi chiederemo un' assoluzione nel merito".

PISAPIA - «Le scelte politiche spesso non devono essere dipendenti dalla magistratura. Ci può essere un fatto o una condotta che non è rilevante penalmente e non è reato però è politicamente inaccettabile». Così il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, a margine degli incontri nell'ambito del bilancio partecipativo allo spazio ex-Ansaldo a Milano, ha risposto in merito alla richiesta delle opposizioni di tornare alle elezioni in Regione Lombardia, dopo le recenti inchieste della magistratura che hanno riguardato la sanità lombarda. «Sono abituato ad aspettare l'esito delle inchieste - ha spiegato il sindaco -. È chiaro che quando c'è un'ordinanza di custodia cautelare ci sono gravi indizi di colpevolezza, tutti da verificare. L'importante adesso - ha sottolineato il sindaco - è che si faccia il più possibile per arrivare in tempi brevi almeno ad avere elementi concreti che possano anche fornire un giudizio di carattere politico»

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