Disabile realizza il suo sogno: un concerto all’Alcatraz

Sogna di andare all’evento di questa sera, all’Alcatraz, insieme a un’amica, vicina di casa di MARIANNA VAZZANA

Ninfa Monteleone ha fondato l’associazione Social life

Ninfa Monteleone ha fondato l’associazione Social life

Milano, 7 aprile 2016 - Sogna di andare all’evento di questa sera, all’Alcatraz, insieme a un’amica, vicina di casa. Entrambe sono su una sedia a rotelle. «Un’impresa trovare un mezzo di trasporto che ci conduca fino in via Valtellina, dove si terrà l’evento, pagando una cifra per noi “ragionevole”». Ma Ninfa Monteleone, 42 anni, di Quarto Oggiaro, fondatrice di Social Life, associazione che supporta persone in stato di grave marginalità sociale o economica, non è tipo da arrendersi facilmente. E riuscirà a realizzare il suo sogno, senza prendere un pulmino di trasporto disabili («che ci sarebbe costato minimo 120 euro», spiega) ma salendo sui mezzi pubblici. «Addetti Atm ci “scorteranno”, prima alla fermata della 57 e poi della 90. E a ritroso al ritorno». Un servizio già previsto per i disabili, mattina, pomeriggio e sera. In casi come quello di oggi, però, si va oltre l’orario consueto per tendere una mano a chi è in difficoltà. Non è la prima volta che accade.

«È un bene che ci venga data la possibilità di prendere l’autobus. Sembra poca cosa, in realtà significa molto: bisogna incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici da parte dei disabili, per accorciare le distanze, per non farli sentire “diversi”. Per dar loro possibilità di scelta e di essere autonomi». La “regia” Atm è necessaria perché «gli addetti possono comunicarci quando passa una 90 dotata di pianale ribassato, necessario per far salire le carrozzine (solitamente bisogna attendere sei mezzi), e in grado di ospitare contemporaneamente due persone in sedia a rotelle. Così possiamo pianificare lo spostamento: se ci affidassimo al caso, rischieremmo di arrivare a evento finito», dice Monteleone. La manifestazione in programma è “Slanciamoci-Festa Rock 2016”, dedicata alla raccolta fondi per la ricerca e la cura della Sla. Il gruppetto di Quarto Oggiaro è composto da Ninfa, da una sua vicina di casa sempre in carrozzina («che peraltro vive in una casa popolare poco accessibile e aspetta in cambio alloggio»), da due accompagnatori e da un’altra amica. «Appuntamento alle 20. Prenderemo la 57 a Quarto Oggiaro e, in viale Monte Ceneri, la 90 fino a destinazione. Ritorneremo prima di mezzanotte», conclude la 42enne. «Questo è un bel segnale. Mi auguro che la città possa essere sempre più a misura di tutti, anche dei disabili». E «per l’anno prossimo - sottolinea Nanni Anselmi, presidente di Slanciamoci - potremmo organizzare un servizio ad hoc, coinvolgendo Atm».

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