Si mettono in fila a pagamento per gli altri: nasce il contratto nazionale per i «codisti»

Fare la fila negli uffici pubblici, per conto terzi, al costo di dieci euro all'ora. Il mestiere ideato da Giovanni Cafaro, 43 anni, ex consigliere comunale a San Donato Milanese, ora è formalmente riconosciuto. E' pronto, infatti, il primo contratto collettivo nazionale per lavoratori “codisti”, un inquadramento che, nel suo piccolo, vuole dare un contributo alla lotta contro la disoccupazione e la crisi economica di Alessandra Zanardi

Giovanni Cafaro, l’ex consigliere comunale che si è inventato di sana pianta un mestiere (Newpress)

Giovanni Cafaro, l’ex consigliere comunale che si è inventato di sana pianta un mestiere (Newpress)

San Donato (Milano), 21 ottobre 2014 - Fare la fila negli uffici pubblici, per conto terzi, al costo di dieci euro all'ora. Il mestiere ideato da Giovanni Cafaro, 43 anni, ex consigliere comunale a San Donato Milanese, ora è formalmente riconosciuto. E' pronto, infatti, il primo contratto collettivo nazionale per lavoratori “codisti”, un inquadramento che, nel suo piccolo, vuole dare un contributo alla lotta contro la disoccupazione e la crisi economica. «Non sarà la panacea a tutti i mali – precisa Cafaro, primo codista italiano e promotore del contratto -, ma questa formula, improntata alla flessibilità, può rappresentare un'opportunità per chi cerca lavoro e anche per le aziende, che potranno usufruire di sgravi fiscali». I contenuti e gli obiettivi del documento verranno presentati oggi alle 10.30, all'hotel Pulitzer di Roma, in una conferenza-stampa con la partecipazione dei sindacati.

Che fare la fila potesse diventare un mestiere codificato e riscuotere tanto successo non se lo aspettava neppure lui, l'ideatore di questa trovata, costretto a re-inventarsi una professione dopo aver perso il lavoro di agente di commercio, 15 mesi fa. Eppure, è bastato pubblicizzare l'attività con 5 mila volantini distribuiti a Milano per far fioccare le richieste. Non solo. Il primo workshop per aspiranti codisti, organizzato la scorsa primavera, ha totalizzato 300 iscrizioni da tutta Italia. Ora, un ulteriore passo avanti, con la creazione di un apposito contratto, depositato presso gli organi competenti.

«Questo traguardo completa il percorso iniziato mesi fa, quando con una lettera chiesi al Ministero del Lavoro di dare una collocazione precisa alla figura del codista – ricorda Cafaro -. In quell'occasione mi fu indicato un iter da seguire, ed ecco il risultato».«Questo contratto rappresenta un approccio veloce al mondo del lavoro, con la possibilità di prestare la propria opera, per un certo periodo, in azienda ed essere eventualmente assunti – spiega l'esperto -. Senza presunzione, è una formula che può dare una speranza a chi è disoccupato, come lo ero io poco più di un anno fa».

Giovanni Cafaro avrà un ruolo di coordinamento nell'attuazione del contratto: si occuperà di formare le nuove leve e vagliare le richieste in arrivo dalle aziende.«In tutto questo – annuncia – continuerò a fare la fila negli enti pubblici, come da copione».Il prossimo corso per aspiranti codisti («ma per carità - dicono gli interessati - non chiamateci fattorini») partirà il 24 novembre a Milano. Motivazione, serietà e una buona dose di pazienza: sono questi i requisiti richiesti ai partecipanti.

alessandra.zanardi@ilgiorno.net

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro