Non solo caffè dietro al bancone: ora c’è pure il ‘farmaco sospeso’

L’idea di Caritas lodigiana per aiutare chi non può permettersi le cure

Farmacia Barbieri (Cavalleri)

Farmacia Barbieri (Cavalleri)

Lodi, 29 gennaio 2016 - A Napoli è tradizione lasciare il caffè ‘sospeso’, pagato cioè per i bisognosi che non potrebbero permetterselo. Alla farmacia Barbieri in piazza della Vittoria, invece, è attivo da qualche settimana, il ‘Farmaco sospeso’, progetto voluto dalla Caritas lodigiana e promosso in tutta la provincia di Lodi. Negli ultimi anni per alcune persone, italiani e stranieri, anche curarsi è diventato quasi un lusso. In tanti si rivolgono alle parrocchie del territorio, alla ricerca di aiuto e qualche consiglio per superare le difficoltà. E così è nata l’idea della Caritas di coinvolgere direttamente le farmacie della città. L’iniziativa si basa soprattutto sulle donazioni. Addio alla vecchia formula che permette di donare farmaci. Adesso i lodigiani possono versare un contributo direttamente alla Caritas, alle farmacie aderenti al progetto o attraverso bonifico bancario. La somma verrà destinata per l’acquisto dei farmaci per i più bisognosi.

Novità anche per le modalità di accesso al servizio da parte dei richiedenti aiuto. Per i farmaci da banco, quelli a pagamento, basta la delega del parroco, mentre per i farmaci specifici servirà la ricetta del Centro medico sociale della Caritas. "Abbiamo cercato di incentivare un’iniziativa più radicata sul territorio - spiega la farmacista della farmacia Barbieri di piazza della Vittoria, Lorenza Storti -. Negli ultimi anni abbiamo partecipato alla Giornata della raccolta del farmaco. Tutte le edizioni hanno riscosso un gran successo, con donazioni di farmaci generici, soprattutto antidolorifici e antipiretici. Pochissimi, invece, i colliri e le pomate. Per questo abbiamo pensato di cambiare le modalità di gestione dell’iniziativa e di aderire al progetto promosso dalla Caritas lodigiana". Nelle prime due settimane di iniziativa sono state cinque le persone che hanno ricevuto i farmaci necessari. Tante persone, anche a Lodi, non riescono più a coprire la spesa. Per tanti il rischio è di non potersi curare adeguatamente. "Sul bancone della farmacia c’è un salvadanaio per raccogliere le donazioni - aggiungono i farmacisti Gianluca e Alessandro Patola -. Siamo convinti che questo genere di iniziativa, mirato al nostro territorio, potrà dare un miglior servizio in favore dei bisognosi".