Nasce anche nel Lodigiano il comitato No triv

Il gruppo di associazioni e partiti è promotore del referendum del 17 aprile di LAURA DE BENEDETTI

Il comitato referendario a Lodi

Il comitato referendario a Lodi

Cornegliano Laudense (Lodi), 18 marzo 2016  - "Nel Lodigiano esistono una quindicina di siti contaminati da idrocarburi: significa che trivellazione è uguale a inquinamento. Anche Cornegliano era inquinato ed è stata effettuata una grossa bonifica. E non è vero che votando sì al referendum del 17 aprile si perderanno tantissimi posti di lavoro: a Cornegliano, dove si prevede di stoccare 2 miliardi di metri cubi di gas, lavoreranno 5, 6 persone; a Ombrina Mare in provinia di Chieti dove sono previste trivellazioni a 6 miglia dalla costa per la coltivazione di idrocarburi, i posti di lavoro sono 24".

Roberto Biagini, già portavoce del Comitato Ambiente e Salute che si batte contro l'impianto Italgas Storage alla Muzza di Cornegliano, ha tenuto a battesimo ieri la nascita del 'Comitato referendario Lodigiano - Sud Milano per il sì' che unisce 10 comitati (tra cui NoTem di Casalmaiocco, No ampliamento discarica di Cavenago, No Logistica di Livraga), 3 associazioni ambientaliste (tra cui Legambiente e Wwf), 6 tra partiti e liste (tra cui M5s, Sel, Rifodazione e Lodi Comune Solidale), mettendo in luce la stretta correlazione tra il referendum del 17 aprile, voluto da 9 regioni per chiedere l'abrogazione della norma che consente alle società petrolifere di estrarre gas e petrolio entro le 12 miglia dalla costa senza limiti di tempo e altre realtà di trivellazione a fine di ricerca, estrazione, raffinazione e di stoccaggio dei prodotti petroliferi, come è avvenuto e sta avvenendo oggi anche nel Lodigiano.

"Per noi quello del 17 aprile è un voto simbolico, la battaglia contro le trivellazioni, anche se il quesito riguarda quelle in mare, ci riguarda direttamente: è fondamentale che si arrivi al quorum, contro le lobby petrolifere. Se anziché stanziare 600 milioni per lo stoccaggio a Cornegliano la commissione europea, e così il Governo, investissero la stessa cifra per riqualificare il comparto edilizio esistente secondo i canoni del risparmio energetico, si creerebbero subito migliaia di posti di lavoro; idem per il turismo. E' simbolico inoltre anche rispetto alle posizioni ondivaghe del Governo e degli enti locali: l'invito a non andare a votare al referendum espresso da Lorenzo Guerini e Barbara Serracchiani (Pd), fa male: è confermato ciò che sospettavamo, ovvero che non ci fosse vicinanza al tema delle trivellazioni, benché il non porre limiti alle concessioni sia anticostituzionale ex articolo 117 e contro la legge europea del '96 sulla concorrenza. Su Cornegliano alcuni partiti, con stridenti contraddizioni, si limitano ad aspettare l'esito della nostra denuncia".

"E' vergognoso che il Governo non abbia voluto accorpare la data del rerendum a quella delle amministrative, cosa che avrebbe permesso di risparmiare 300 milioni di euro, mentre parla di partecipazione dei cittadini e di spending review. Il referendum resta uno dei pochi strumenti di democrazia diretta, come dimostrato con quello sull'acqua come bene comune: siamo come Davide contro Golia ma ce la possiamo fare. Lo sforzo, in queste poche settimane, sarà il coinvolgimento e l'informazione di tutti, anche col passaparola". "Sarebbe opportuno che anche la realtà ecclesiale, vista l'enciclica di Papa Francesco sulla tutela dell'ambiente, discutesse dell'ennesima distruzione del patrimonio esistente, a cominciare dagli oratori e dagli scout - rimarca Luigi Visigalli -. Bisogna cambiare modello energetico, dallo Stato ai consumatori, e andare verso l'energia pulita". Una prima manifestazione è stata indetta per il 9 aprile, con partenza dalla stazione alle ore 10 e corteo fino alla Prefettura, in corso Umberto.