Cadavere trovato in un trolley dentro un cassonetto: la vittima è un professore universitario in pensione - FOTO

Il cadavere si trovava in un trolley. La vittima è Adriano Manesco, 77 anni, professore universitario in pensione e l'omicidio è avvenuto a Milano. L'uomo era un compagno di classe di Silvio Berlusconi al liceo. I vicini di casa: "Riservato, e molto educato" ma non si escude il movente a luci rosse - FOTO

Cadavere trovato in un cassonetto a Lodi (Cavalleri)

Cadavere trovato in un cassonetto a Lodi (Cavalleri)

Lodi, 8 agosto 2014 - Orrore e mistero a Lodi dove il cadavere sezionato di un uomo è stato trovato in un cassonetto nei pressi della stazione ferroviaria (FOTO). Sul posto, precisamente in via Gandini, sono intervenuti gli agenti della Polizia scientifica. Il cadavere si trovava in un trolleySul posto sono intervenuti anche gli agenti della Squadra mobile di Milano. Sulla scomparsa dell'uomo era già stata aperta un’inchiesta dalla Procura di Milano. L’indicazione su dove si trovava il cadavere è venuta da Piacenza. Anche la Procura della città emiliana si stava occupando del caso. Giovedì sera la polizia di Piacenza aveva infatti fermato due uomini sulla trentina che si stavano liberando di abiti macchiati di sangue. Ed è proprio da qui sono partite le ricerche del cadavere.

La questura di Lodi stava quindi cercando la valigia già dalle prime ore del pomeriggio, avendo avuto comunicazione dai colleghi di Piacenza di un omicidio avvenuto a Milano il cui cadavere è stato abbandonato proprio in un cassonetto nei pressi della stazione di Lodi. La vittima si chiamava Adriano Manesco, 77 anni ed era stato professore universitario. L’uomo, che sembra non abbia parenti, era in pensione dagli anni ‘90. Gli agenti della Squadra mobile di Milano hanno anche ispezionato l’appartamento della vittima nel capoluogo lombardo.

Manesco era un compagno di classe di Silvio Berlusconi al liceo classico dei salesiani di via Copernico, a Milano. Lo raccontano i vicini di casa dell’uomo. Manesco era l’unico della classe a non partecipare ai ritrovi organizzati tra gli ex liceali giunti alla maturità nel 1955. 

IL RITRATTO DELLA VITTIMA - "Riservato, e molto educato". Cosi’ i vicini di casa, in via Settembrini, a Milano (FOTO), a ridosso della stazione ferroviaria, descrivono Adriano Manesco. “Abitava qui da 50 anni - racconta un vicino che vive al terzo piano mentre la vittima viveva al quarto, in un appartamento ampio, come sono le case milanesi di tanto tempo fa -. Raramente vedevo qualcuno che veniva a trovarlo”, prosegue l’uomo. Manesco, che di solito vestiva in modo casual, camicia e jeans, aveva sempre con sè il suo zainetto quando usciva, ed era molto metodico tanto è vero che, puntualmente, ogni sabato pranzava in un vicino ristorante cino-giapponese. “Era molto premuroso anche per quel che riguardava il condominio - prosegue il vicino -. Un mese e mezzo fa mi aveva segnalato la presenza di un materasso nel solaio e temeva che qualcuno vi dormisse. Lui stesso aveva provveduto alla pulizia”. 

MOVENTE A LUCI ROSSE - Potrebbe essere maturato nell’ambiente degli incontri a luci rosse l’omicidio del docente universitario. Non lo escludono gli investigatori piacentini, che stanno vagliando varie ipotesi sul movente. Incensurati i due trentenni piacentini - uno residente nel capoluogo, nel quartiere residenziale della Besurica, l’altro a Fiorenzuola d’Arda - bloccati dalla polizia. 

L'INDAGINE LAMPO - E’ stato grazie a un’intuizione degli agenti di una volante della polizia di Piacenza che e’ stato possibile avviare l’indagine lampo che nel pomeriggio ha portato alla macabra scoperta del cadavere a Lodi. Tutto e’ nato da un controllo compiuto dagli agenti la scorsa notte.  A chiamare la polizia sono stati alcuni residenti di via Nasalli Rocca, zona residenziale di Piacenza, che hanno segnalato due individui che si stavano spogliando in mezzo alla strada.  Quando sul posto è arrivata la volante, i poliziotti hanno trovato i due mentre stavano gettando i loro indumenti in un cassonetto dei rifiuti. Gli agenti, insospettiti, hanno controllato meglio, trovando sulla loro auto materiale sospetto: un telo di plastica, coltelli, uno storditore elettrico, dei passamontagna, una pistola giocatolo. Erano anche in possesso di un computer portatile che si e’ poi scoperto appartenere a un ex insegnante di Milano. I due sono stati subito bloccati e accompagnati in questura. Interrogati per tutta la notte, alla fine avrebbero permesso alla polizia di trovare il trolley con il corpo.