La Lombardia torna in zona arancione: cosa cambia da lunedì 12 aprile. Le regole

Fontana: si intravede luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo. Da lunedì riaprono i negozi, i parrucchieri e i centri estetici. Rientro in classe in presenza per i ragazzi degli ultimi due anni delle medie e delle superiori (questi ultimi al 50%)

Lombardia in zona arancione

Lombardia in zona arancione

Milano - Lombardia in zona arancione da lunedì 12 aprile. Un passaggio di fascia che era già nell'aria da qualche giorno, considerando gli indici epidemiologici in calo nel territorio lombardo nel corso di questa settimana. Il passaggio in arancione determinerà  la riapertura di tutti i negozi e il rientro in classe in presenza per i ragazzi degli ultimi due anni delle medie e delle superiori (seppure questi ultimi al 50%). Confermato invece solo asporto e delivery per bar e ristoranti. Per la Lombardia si tratta del sedicesimo cambio di colore negli ultimi sei mesi. Il rientro in arancione arriva dopo quasi un mese in lockdown: la retrocessione in zona rossa era infatti scattata lo scorso 15 marzo, dopo la permanenza di tutta la regione per una decina di giorni in arancione scuro (dal 5 marzo). Con 56.476 tamponi effettuati oggi sono 3.289 i nuovi casi positivi in Lombardia, con il tasso di positività in crescita al 5.8% (ieri 4.6%). Sono in calo invece i ricoverati sia in terapia intensiva (-2, 828) sia soprattutto negli altri reparti (-249, 6.252). I decessi sono 92 per un totale complessivo di 31.595 morti dall'inizio della pandemia.

"Si intravede la luce in fondo al tunnel"

"Dopo 28 giorni di limitazioni da fascia rossa - ha detto il governatore Attilio Fontana annunciando il passaggio di fascia - iniziamo quel graduale ritorno alla normalità che comportamenti responsabili e vaccinazioni renderanno più vicino. Non sprechiamo questa grande opportunità, osserviamo tutte le regole che consentono di tenere sotto controllo la diffusione del virus. Non abbassiamo la guardia, rispettiamo il distanziamento e gli isolamenti qualora si verifichi un contagio". "Lunedì - ha spiegato ancora il presidente - i ragazzi delle seconde e terze medie tornano in classe, mentre, per quelli delle Superiori, per ora sarà possibile dal 50 al 75 per cento. Riapriranno negozi, parrucchieri e centri estetici e sarà possibile muoversi all'interno del proprio Comune, senza autocertificazione. Penso ai titolari delle attività che ancora non potranno riaprire. Mi auguro che dopo il 20 aprile, così come promesso dal Governo, possano anche loro accogliere nuovamente i propri clienti". "Io sosterrò con forza - conclude Fontana - che possano farlo in sicurezza. Si intravvede la luce in fondo al tunnel, chiedo ai cittadini di non mollare e tornare ad avere fiducia nel grande spirito lombardo". 

A partire da lunedì 12 aprile non solo la Lombardia ma tutta l'Italia si colorerà d'arancione (La nuova mappa delle zone Covid). Passano infatti nella fascia media di rischio anche le regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Toscana e dopo praticamente un mese in rosso. Dopo il monitoraggio settimanale e l'ordinanza del ministro della Salute, passa invece in zona rossa la Sardegna. Restano rosse la Campania, la Valle d'Aosta e la Puglia, ancora in arancione le rimanenti Regioni (Abruzzo, Basilicata, Lazio, Liguria, Marche, Molise, Sicilia, Umbria, Veneto e le province autonome di Trento e Bolzano). Il livello di ricoveri in aree mediche e nelle terapie intensive si sta stabilizzando, ha annunciato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, durante il consueto punto stampa della Cabina di Regia.  "Per quanto riguarda l'Rt è in decrescita a 0,92 sostanzialmente, però ci sono otto regioni che hanno un Rt maggiore di 1 e due (Sardegna e Valle d'Aosta) che hanno un Rt superiore a 1,25, quindi sono nello scenario di tipo 3; sei regioni hanno uno scenario di trasmissibilità compatibile con uno scenario di tipo 2, vuol dire che hanno il limite inferiore di Rt superiore o uguale a 1".

Ecco cosa cambia con il passaggio dalla zona rossa alla zona arancione:

  1. Spostamenti
  2. Coprifuoco
  3. Visite ad amici e parenti
  4. Autocertificazione
  5. Bar e ristoranti
  6. Negozi
  7. Parrucchieri
  8. Scuola
  9. Palestre e piscine

Spostamenti

In zona arancione "è consentito spostarsi all'interno del proprio Comune, tra le ore 5 e le 22, nel rispetto delle specifiche restrizioni previste per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni (e quindi anche quelli verso altre Regioni/Province autonome) sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute. È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle “seconde case” ubicate dentro e fuori regione".

Coprifuoco

Resta in vigore anche il cosiddetto “coprifuoco”: dalle ore 22 alle 5 sono consentiti esclusivamente gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.

Visite a parenti e amici

Per quanto riguarda le visite ad amici o parenti, in quest’area è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi verso un'altra abitazione privata abitata dello stesso Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell'abitazione di destinazione. La persona o le due persone che si spostano potranno comunque portare con sé i figli minori di 14 anni (o altri minori di 14 anni sui quali le stesse persone esercitino la potestà genitoriale) e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro. A chi vive in un Comune che ha fino a 5.000 abitanti è comunque consentito spostarsi, tra le 5.00 e le 22.00, entro i 30 km dal confine del proprio Comune (quindi eventualmente anche in un’altra Regione o Provincia autonoma), anche per le visite ad amici o parenti nelle modalità già descritte, con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di Provincia.

Quando serve l'autocertificazione

Dalle 5 alle 22 non è necessario motivare gli spostamenti all’interno del proprio Comune. Per spostamenti verso altri Comuni, nonché dalle 22 alle 5 anche all’interno del proprio Comune, si deve essere sempre in grado di dimostrare che lo spostamento rientra tra quelli consentiti. Si ricorda poi che, ai sensi del Dpcm, sono consentiti gli spostamenti dai comuni con popolazione non superiore a 5.000 abitanti e per una distanza non superiore a 30 chilometri dai relativi confini, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia. Sarà possibile attestare la legittimità dello spostamento anche mediante autodichiarazione, che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e alle polizie locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e l’accertata falsità di quanto dichiarato costituisce reato. La giustificazione del motivo di lavoro può essere comprovata anche esibendo, per esempio, adeguata documentazione fornita dal datore di lavoro (tesserini o simili) idonea a dimostrare la condizione dichiarata.

Bar e ristoranti

In quest'area è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (compresi bar, pasticcerie, gelaterie etc.) e nelle loro adiacenze.Dalle 5 alle 22 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande, come segue: dalle 5 alle 18, senza restrizioni. Dalle 18 alle 22, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, ma deve comunque avvenire nel rispetto delle norme sul confezionamento e sulla consegna dei prodotti. È consentita, senza limiti di orario, anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.

Negozi

Non sono previste limitazioni alle categorie di beni vendibili. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi commerciali presenti all'interno dei centri commerciali e dei mercati, a eccezione delle farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, lavanderie e tintorie, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.

Parrucchieri e centri estetici

Riapriranno parrucchieri e centri estetici. Queste attività - che erano rimaste aperte anche in zona rossa nella seconda ondata di questo autunno - sono invece state chiuse nell'ultimo lockdown. La riapertura da lunedì. 

Scuola

In questa zona è assicurato in presenza lo svolgimento dei servizi educativi per l'infanzia (nidi e micronidi, sezioni primavera e servizi integrativi quali spazi gioco, centri per bambini e famiglie, servizi educativi in contesto domiciliare comunque denominati e gestiti); dell’attività scolastica e didattica della scuola dell'infanzia (materna); dell’attività scolastica e didattica della scuola primaria (elementari); dell’attività scolastica e didattica della scuola secondaria di primo grado (scuole medie). Nello stesso periodo, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado (licei, istituti tecnici etc.) garantiscono l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza. Resta sempre garantita la possibilità di svolgere attività in presenza qualora sia necessario l’uso di laboratori o per mantenere una relazione educativa che realizzi l’effettiva inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, garantendo comunque il collegamento telematico con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata.

Palestre e piscine

Le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono sospese, fatta eccezione per l'erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale con provvedimento del CONI o del CIP. È consentito recarsi presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio Comune o, in assenza di tali strutture, in Comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all'aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), con la prescrizione che è interdetto l'uso di spogliatoi interni a detti circoli.