Rossi carica il suo Varese "Voglio il coltello tra i denti"

Calcio, Serie D: l’allenatore traccia le linee guida per la prossima stagione "Vogliamo costruire qualcosa che duri. Nessuno avrà il posto garantito"

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Uno arriva dal Pordenone, l’altro dal Lecco. Il Città di Varese potrà contare anche su Giovanni Foschiani e Alessandro Gibertoni. Il primo è di San Daniele del Friuli, è cresciuto nelle giovanili del Pordenone con cui ha poi raggiunto la Serie B. Lo scorso 16 marzo ha debuttato infatti in cadetteria nella sfida tra neroverdi ed Empoli al "Castellani". Nel suo curriculum con i ramarri anche 12 presenze nel campionato di Primavera 2. Classe 2003, milanese, Gibertoni si è fatto le ossa con la casacca dell’Aldini Bariviera e, lo scorso campionato, è approdato in riva al lago celebrato dal Manzoni disputando con il Lecco il campionato Primavera 3, sia pure in forma ridotto a causa dell’emergenza pandemica.

Intanto, a pochi giorni dalla prima amichevole con la Primavera dell’Inter il 25 agosto, il tecnico Ezio Rossi suona la carica all’ambiente biancorosso: "Andremo sempre in campo con il coltello tra i denti e saremo una squadra che si farà fatica a battere, partendo dal principio che tutti dovranno guadagnarsi il posto, anche chi ha giocato 37partite l’anno scorso". Sottolinea come la squadra sia stata concepita con una fisionomia diversa rispetto a quella che, lo scorso anno, ha conquistato la salvezza.

"Cercheremo di diventare i guastafeste – dice – vogliamo costruire qualcosa che duri e che ci possa dare soddisfazioni, in ogni campionato ci sono 5 squadre che se la giocano per vincere, noi speriamo di esserci migliorati tanto, se poi dopo 10 turni capiremo di esserci migliorati tantissimo proveremo a fare tantissimo". La sua parola d’ordine è serenità perché "quando una squadra è in campo serena può dare di più". Insomma, ci sono rispetto per tutti e paura per nessuno, voglia di tenere i piedi per terra e di rifuggire dai voli pindarici, ma anche di cercare di stupirsi e stupire. La sfida è lanciata. Cristiano Comelli