ROSELLA FORMENTI
Economia

Tassa sulla salute per i frontalieri: si accende la battaglia. Manifestazione e appelli alle Regioni

Sabato i lavoratori si troveranno a Como per protestare contro un’imposta considerata iniqua. I sindacati: “Manca ancora il decreto di attuazione, può essere fermata”

I frontalieri in lotta contro la tassa sulla salute (Archivio)

I frontalieri in lotta contro la tassa sulla salute (Archivio)

Varese, 21 maggio 2024 – La nuova tassa sulla salute che riguarda i frontalieri è ingiusta e può ancora essere fermata. Lo ribadiscono i sindacati Cgil, Cisl e Uil che hanno organizzato per sabato a Como la prima manifestazione internazionale davanti al Palazzo della Regione Lombardia con le sigle svizzere Unia, Ocst e Syna.

Tassa iniqua, lo ribadisce anche il sindaco di Lavena Ponte Tresa e presidente dell’Associazione comuni italiani di frontiera (Acif), Massimo Mastromarino, che lancia un invito alla Regione Lombardia e al Governo: "sulla nuova tassa sulla salute da applicare ai frontalieri facciano marcia indietro, dimostrando di avere buon senso e rispetto dei frontalieri del nostro territorio".

Nel corso di un incontro che si è tenuto a Lavena Ponte Tresa a febbraio è stato definito un ordine del giorno da condividere con tutti i Comuni di frontiera (sono 518) e da approvare nei Consigli comunali con la richiesta al Governo di stralciare la nuova imposta. Nello specifico, il balzello, indicato nella Legge di bilancio, approvata dal Governo, prevede una tassazione dal 3% al 6% sul reddito netto, con un tetto massimo fino a 200 euro al mese, e riguarda i vecchi frontalieri (riconosciuti come tali tra il 31 dicembre 2018 e il 17 luglio 2023), lavoratori che già pagano con i loro ristorni.

La mobilitazione dei sindacati prosegue. "L’imposta può essere fermata – spiega Giuseppe Augurusa, responsabile nazionale dei frontalieri per la Cgil – manca ancora il decreto d’attuazione: senza questo passaggio non può essere applicata, pertanto chiediamo al Governo di fare un passo indietro".

Quanto all’attuazione, continua Augurusa, "è demandata alle Regioni, in questo momento dalla Regione Lombardia, che abbiamo sollecitato. Non abbiamo risposte, ma è allineata pienamente alla norma. Il presidente del Piemonte ha invece dichiarato che non l’applicherà, mentre siamo in attesa di conoscere le posizioni di Valle d’Aosta e Trentino Alto Adige". Sabato la manifestazione a Como alle 9,30 dei frontalieri, successivamente, annuncia Augurusa " comunicheremo il parere legale sulla tassa che dal punto di vista giuridico è un pasticcio".