REDAZIONE VARESE

Cassinetta di Biandronno, chiude la progettazione frigoriferi: “Ma non si spegne la dignità di chi l’ha costruita e fatta crescere. Eravamo i migliori al mondo”

Un pezzo di storia industriale che si chiude dopo 60 anni di gloria: ai tempi d'oro si vendevano 4 milione e mezzo di frigo e congelatori, di cui due e mezzi prodotti in Italia

Lavoratori del sito Beko di Cassinetta di Biandronno riuniti in assemblea

Lavoratori del sito Beko di Cassinetta di Biandronno riuniti in assemblea

Cassinetta di Biandronno (Varese), 29 luglio 2025 – La fine di un’era. Il 1° agosto, la fabbrica di elettrodomestici a Cassinetta di Biandronno, in provincia di Varese, nata come Ignis, chiude la progettazione frigoriferi, nata sessant’anni fa. 

Si tratta di una parte della ristrutturazione voluta da Beko, la nuova proprietà turca del polo produttivo, con un accordo-quadro poi confermato anche dai lavoratori, perché la progettazione è considerata un esubero e un costo.

“Il 1° agosto non è solo una data: è un confine emotivo. Un prima e un dopo. Chi è già in pensione oggi si guarda indietro con gratitudine e un po’ di malinconia. Chi resta, invece, vive giorni di paura e amarezza”, si legge in un lungo post Facebook di Salvatore De Caprio, che ha lavorato in Whirlpool per trent’anni. 

Il post facebook di Salvatore De Caprio
Il post facebook di Salvatore De Caprio

E prosegue: “Si spegne la progettazione frigoriferi. Ma non si spegne la dignità di chi l’ha costruita, difesa, fatta crescere. E non si cancella il contributo di un reparto che ha reso grande il nome dell’Italia industriale nel mondo”.

Sì, perché la progettazione frigoriferi del gruppo Whirlpool, già Ignis e Philips “era un simbolo di eccellenza, creatività e orgoglio”. “Eravamo forti e lo sapevamo – aggiunge De Caprio -. Il Direttore ce lo diceva spesso: ‘Siamo la prima progettazione frigoriferi d’Europa’ — e a quei tempi, significava essere i primi al mondo. Non era solo orgoglio aziendale, era verità tecnica: Bosch, Electrolux e pochi altri ci facevano compagnia sul podio”.

Numerose le innovazioni che hanno segnato la storia del freddo domestico: “I primi No Frost europei, i combinati Sirio e Concorde, i Combi 60, e soprattutto i frigoriferi built-in, talmente ben progettati che marchi prestigiosi come V-Zug e Ikea li hanno acquistati direttamente per metterli sul mercato con il loro brand. Linee produttive da quasi un milione di pezzi all’anno. Tecnologie all’avanguardia: evaporatori sandwich, capillari esterni e in alluminio, e l’introduzione del gas R600a in tempi record”.

Fiore all’occhiello i lavoratori: “Questa progettazione frigoriferi non era solo una macchina di efficienza: era una squadra. Uomini e donne che partivano per Evansville, Monterrey, Joinville, a esportare competenze, migliorare prodotti, risolvere problemi”.

“Dietro la tecnologia, dietro ogni brevetto, c’erano persone – si legge ancora nel post – . E in particolare nel reparto di progettazione frigoriferi, c’era un senso di appartenenza raro. C’era Gavina, leggenda aziendale: progettista termodinamico, elettrico, strutturale, ma anche mentore, manager e motivatore. Con lui e grazie a lui, quella progettazione è diventata scuola, famiglia, laboratorio di idee. Gli ingegneri non si limitavano a disegnare schemi: creavano futuro”. 

“Ogni primavera, la fiera di Colonia scandiva l’anno – ricorda De Caprio –  prima si preparavano i prototipi, poi si correva per restare davanti alla concorrenza. Negli anni d’oro, 4 milioni di frigoriferi e congelatori portavano ogni anno il marchio Whirlpool (e prima Ignis, Philips) in Europa. Di questi, 2,5 milioni erano prodotti in Italia”.

Poi il tempo ha cambiato le priorità. Ci sono state “le delocalizzazioni, la globalizzazione, i bilanci, le fusioni. E infine la tragedia umana del 2025: colleghi e amici che resteranno senza lavoro”. 

Nel post Facebook, l’ex dipendente ripercorre più nel dettaglio i 60 anni di storia industriale. “Era iniziato tutto con Ignis, nata nel 1943 a Comerio (Varese). Nel 1972 fu acquisita da Philips, entrando nella joint-venture IRE. A fine anni ’80 arrivò Whirlpool, che prima rilevò parte delle attività (1988) e poi l’intera divisione europea (1991). Nel 2014 l’ingresso in Whirlpool di Indesit, l’orgoglio marchigiano della famiglia Merloni, sembrò allargare la famiglia. Ma fu anche il primo segnale di discontinuità: le culture aziendali non si fusero mai davvero. Nel 2023, l’annuncio della fusione tra Whirlpool e Arçelik (proprietaria di Beko) ha portato alla nascita, nel 2024, di Beko Europe, con Whirlpool al 25% e i turchi al controllo. A cascata, l’Italia ha perso il suo ruolo centrale. Il piano industriale 2025 ha confermato la chiusura delle progettazioni frigoriferi e di tre stabilimenti, con oltre 2.000 esuberi previsti”.

Dopo un percorso lungo e intenso, oggi si chiude una porta. Ma, sottolinea De Caprio, “la memoria resta viva, fiera, e grida: ‘C’era una volta la progettazione frigoriferi italiana. E faceva scuola a tutti’”.