Violenze dall’ex. E fisco impietoso

Prima casa ceduta entro 5 anni: la Commissione tributaria rivuole lo sconto. Poi il dietrofront

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di Rosella Formenti

Svolta nella vicenda della trentaseienne, per anni vittima di violenze da parte dell’ex compagno, un inferno di cui la Commissione tributaria di Varese di recente non aveva riconosciuto la gravità ritenendo pertanto che la donna dovesse restituire le agevolazioni fiscali per la vendita della prima casa, ceduta prima dello scadere dei cinque anni che la legge indica quale limite per non perdere i benefici acquisiti. Dietrofront invece da parte dell’Agenzia delle Entrate che nonostante la vittoria in primo grado ha comunicato "di aver ritenuto in sede amministrativa che nel caso di specie sussistano le cause di forza maggiore a favore della contribuente".

La stessa Agenzia ha quindi annullato l’avviso di liquidazione: la 36enne non dovrà pagare nulla dopo essere stata costretta a vendere anticipatamente la prima casa per potersi ricostruire una vita insieme al figlio dopo anni di vessazioni da parte dell’ex compagno. Ha fatto discutere nelle scorse settimane proprio la decisione della Commissione Tributaria varesina che non aveva riconosciuto la gravità della situazione familiare che aveva vissuto la donna, per anni vittima di violenze fisiche, sessuali, psicologiche. Violenze che la vittima aveva denunciato, in seguito alla denuncia l’uomo era stato raggiunto da una misura cautelare, quindi era stato ricoverato in una struttura psichiatrica, poi era deceduto. La donna, successivamente per ricostruirsi una vita e provvedere al mantenimento del figlio ha deciso di vendere la casa che aveva acquistato con il compagno, grazie alle agevolazioni fiscali per la prima casa, e l’ha venduta prima che fossero trascorsi cinque anni dall’acquisto.

La legge prevede che la vendita prima di cinque anni, in caso di agevolazioni, sia proibita salvo che in caso "di fatti gravi e imprevedibili", ma le violenze subite secondo la commissione Tributaria varesina che si è espressa sul ricorso presentato dalla trentaseienne quando le è stato chiesto il rimborso delle agevolazioni fiscali, non sono state ritenute tali pertanto la donna doveva pagare. Ora invece la svolta, il dietrofront dell’Agenzia delle entrate che ha riconosciuto l’esistenza di " cause di forza maggiore a favore della contribuente" che non dovrà pagare nulla.