PAOLO CANDELORO
Cronaca

I varesini azzurri: "Salvate il Dc-9"

Gigi Riva, Pietro Anastasi e Marco Parolo condividono l'appello dei vertici di Volandia per salvaguardare l'aereo che riportò a casa la Nazionale vincitrice ai Mondiali '82

Il tavolo della celebre partita a carte fra Zoff, Causio, Pertini e Bearzot

Somma Lombardo (Varese), 15 marzo 2016 - Non hanno vinto un Mondiale, ma l’hanno giocato. Non sono tornati in trionfo dall’esperienza che tutti i calciatori sognano di vivere (anche se uno di loro ci è andato particolarmente vicino), ma hanno conosciuto l’esperienza di un viaggio aereo dal significato del tutto particolare. Sono i varesini azzurri, giocatori nati o cresciuti nella provincia dei laghi che hanno avuto la fortuna di indossare la maglia della Nazionale, per di più in occasione dell’evento iridato. In pochi meglio di loro, dunque, possono comprendere il significato di un aereo mundial, anche se senza la coppa al seguito.

Chiaro il riferimento al Dc-9 di Alitalia, il velivolo che riportò a casa la Nazionale trionfatrice a Spagna ’82, l’aereo - per intenderci - della celebre partita a scopone scientifico fra il commissario tecnico Enzo Bearzot, i giocatori Dino Zoff e Franco Causio e l’allora presidente della Repubblica, Sandro Pertini. Uno dei simboli di quella magica spedizione rischia di essere demolito, così i vertici del museo aeronautico di Volandia sono scesi in suo soccorso, offrendosi di ospitarlo nelle sale della struttura situata a poca distanza dall’aeroporto di Malpensa.

L’appello è stato condiviso da diverse personalità del mondo politico e dello spettacolo e anche da tre azzurri di ieri e di oggi: Gigi Riva, Pietro Anastasi e Marco Parolo. "Sicuramente quella di salvare l’aereo è una possibilità - commenta il leggiunese Rombo di Tuono, che nel ’70 arrivò secondo ai Mondiali messicani -. Sarebbe interessante vederlo da vicino, come magari poi in futuro si dovrà fare anche con quello del 2006 (Riva a Germania 2006 era il team manager azzurro, ndr)".

"Mi sembra un’idea interessante soprattutto per i bambini - aggiunge Pietro Anastasi, siciliano trapiantato a Varese, che partecipò ai Mondiali del 1974 -, i quali magari non conoscono la storia della Nazionale. Sarebbe una bella cosa, e soprattutto sarebbe un peccato demolire un simbolo così importante del nostro calcio". Dello stesso parere è Marco Parolo, in azzurro ai Mondiali del Brasile e in lotta per un posto agli Europei del prossimo giugno. "Penso che il Dc-9 debba essere salvaguardato - afferma il centrocampista della Lazio -, se poi dovesse essere collocato a Volandia sarebbe davvero importante per il nostro territorio. Posso solo immaginare il clima di quel viaggio, l’esaltazione fra i giocatori, momenti che chiunque vorrebbe vivere". O magari soltanto assaporare, visitando il Dc-9 tirato a lucido in un hangar di Volandia.