LORENZO CRESPI
Cronaca

Varese, visite in presenza alla Molina: sala colloqui attrezzata

Viaggio fra le Rsa del territorio alle prese con la seconda ondata del virus. Nella struttura varesina un pannello in plexiglas dividerà gli ospiti dai parenti

di Lorenzo Crespi

Le Rsa si preparano a reggere l’urto della seconda ondata del coronavirus. Le case di riposo, che sono state tra le realtà maggiormente colpite nei mesi più tragici della pandemia, stanno adottando misure specifiche volte a scongiurare il rischio di nuovi focolai. Alla Fondazione Molina, storica residenza per anziani a Varese, si è riunita questa settimana l’unità di crisi Covid-19 per decidere come affrontare l’attuale situazione epidemiologica. Nella struttura dal mese di giugno a oggi non si sono registrati casi di positività al virus. Dall’1 settembre al 13 ottobre sono stati effettuati 466 tamponi su tutti gli operatori e 103 tamponi su una selezione di ospiti, per controlli o verifica di casi dubbi. Tutti gli esiti sono risultati negativi. Accanto all’utilizzo del test molecolare, cioè il tampone classico, sarà introdotto a breve anche quello antigenico, ovvero il tampone rapido.

Il test sarà effettuato sugli operatori a cadenza quindicinale. Tutti i dipendenti sono stati inoltre sensibilizzati sull’importanza del rispetto scrupoloso delle norme di prevenzione del contagio nei diversi ambienti della struttura. Per quanto riguarda le visite dei parenti Fondazione Molina ha deciso per il momento di continuare a effettuarle in presenza. "Riteniamo che siano molto importanti dal punto di vista psicologico sia per gli ospiti sia per i familiari – spiega il presidente della Fondazione Molina Guido Bonoldi – verranno fatte in sicurezza e a distanza in un ambiente apposito esterno ai nuclei". I colloqui si terranno infatti nelle aule didattiche della fondazione, allestite con postazioni divise da plexiglass. Le visite saranno consentite solo su prenotazione telefonica e il parente potrà accedere nel rispetto delle norme igienico-sanitarie in vigore. Al fine di garantire una maggior tutela agli ospiti la Fondazione Molina sta valutando ulteriori azioni da mettere in atto prossimamente, ovvero limitare l’ingresso a un solo parente per persona, che per accedere dovrà presentare un certificato di tampone negativo.

In caso il parente fosse impossibilitato ad eseguire il test in autonomia sarà la stessa struttura a erogare l’esecuzione di un tampone rapido presso un locale dedicato della fondazione. Altre Rsa invece hanno scelto una strada diversa, come la Fondazione Menotti Bassani di Laveno, dove in seguito all’aumento dei casi di Covid-19 nel territorio circostante è stata disposta la sospensione delle visite dei parenti agli ospiti. In alternativa verrà quindi potenziato il sistema di videochiamate, che era stato approntato la scorsa primavera e di fatto non si era mai interrotto negli ultimi mesi. Un modo per consentire la continuità dei contatti con familiari e amici.