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Blitz antidroga con 22 arresti nelle province di Varese, Milano, Lecco, Bergamo e Novara
Importante operazione dei carabinieri del comando provinciale di Varese che hanno effettuato una retata con 22 arresti nelle province di Varese, Milano, Lecco, Bergamo e Novara smantellando un clan albanese dello spaccio di droga attivo nella zona del Basso Varesotto e dell’Alto Milanese. In campo dall’alba di oggi 80 militari dell’Arma insieme alle unità cinofile per assicurare alla giustizia 20 cittadini albanesi e 2 italiani accusati di associazione a delinquere finalizzata al traffico ed allo spaccio di sostanze stupefacenti.
L’operazione, condotta dai Carabinieri di Busto Arsizio e coordinata dalla DDA di Milano e dalle Procure di Milano è Busto Arsizio, è stata ribattezzata “Turn Over” perché la caratteristica distintiva del clan era la continua sostituzione dei pusher, assicurando l’avvicendamento con nuovi arrivi dall’Albania. I militari hanno eseguito 20 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 2 ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari concesse dal G.I.P. del Tribunale di Milano. Nel corso delle indagini è stata accertata l’esistenza di un sodalizio criminale già noto alle cronache poiché coinvolto in un fatto di sangue avvenuto nel novembre del 2016 a Canegrate, nel Legnanese.
In quella circostanza, nel corso di una faida tra albanesi per il controllo delle piazze di spaccio, avevano perso la vita due giovani pusher uccisi a colpi di arma da fuoco. Uno degli arrestati nel corso dell’odierna operazione è il fratello di una delle vittime di quell’episodio. L’attività investigativa è nata dell’arresto in flagranza di reato di un cittadino albanese trovato in possesso di 110 dosi di cocaina, per un peso complessivo di 94,2 grammi, e della somma di 11.950 euro, effettuato dai militari della Compagnia di Busto Arsizio nel mese di giugno del 2020. Le successive attività oltre a consentire la ricostruzione di una fitta rete di pusher operanti nei territori del basso Varesotto e dell’hinterland Milanese, hanno permesso di scoprire l’esistenza del sodalizio criminale, in cui molti sono legati da vincoli di parentela, in grado di movimentare e vendere al dettaglio rilevanti quantitativi di sostanze stupefacenti. Complessivamente sono state individuate tre abitazioni, sul territorio della Provincia di Varese, esclusivamente utilizzate quale “deposito” dello stupefacente e “laboratorio” per il confezionamento delle dosi.
È emerso, inoltre, come il fatto che alcuni appartenenti al sodalizio criminoso fossero detenuti, non ha impedito agli altri di continuare, tramite gli affiliati, a gestire gli affari dell’associazione. Nel corso delle indagini sono stati sequestrati 20 chilogrammi di cocaina, 10 di eroina, 81 chili di hashish che sul mercato avrebbero fruttato circa 3 milioni di euro oltre a somme di denaro pari a 435 mila euro.