
La tangenziale di Varese nel punto in cui è previsto l’innesto nella nuova autostrada
Varese, 31 maggio 2015 - Una nuova autostrada che unisca finalmente Varese, Como e Lecco, inglobando i due primi lotti delle tangenziali di Varese e Como. Rispunta un progetto fortemente voluto dalle associazioni imprenditoriali delle tre province, sostenuto in primis dalla Camera di commercio di Varese. Un’opera da un miliardo e 200 milioni di euro riportati di recente nero su bianco nel programma triennale delle opere pubbliche 2015-2017 della Regione Lombardia sulla cui bontà il presidente della Camera di commercio varesina, Renato Scapolan, ha sempre creduto: «L’Autostrada regionale Varese-Como-Lecco è un’iniziativa che, nascendo come progetto di rilievo regionale, probabilmente, al tavolo del Governo non è ancora arrivato se non per i riflessi, già discussi anche dal Cipe negli anni scorsi, che potrebbe avere sul secondo lotto della tangenziale di Como. Sarebbe invece importante “sdoganare” questo progetto, anche considerando il progressivo scivolamento a Sud di quell’opera che, se ha mantenuto il nome di Pedemontana, di fatto ha assunto più la connotazione di tangenziale esterna di Milano», ha detto al recente tavolo della competitività.
Qualche giorno fa il presidente del Consiglio regionale, il varesino Raffaele Cattaneo, all’inaugurazione della tangenziale di Como - l’ultima opera prevista in questa prima trance nell’ambito del progetto di Autostrada Pedemontana - si era allo stesso modo espresso a favore della realizzazione della nuova autostrada: «Con l’inaugurazione della Tangenziale di Como è ormai certo che in Lombardia è terminata la fase delle opere di carta, quella dei progetti mai realizzati, e si è giunti a quella delle opere concrete e a disposizione dei cittadini - ha detto Cattaneo -. Con questa apertura al traffico si chiude un ciclo di opere stradali che hanno trovato in Expo un ulteriore acceleratore: Brebemi, Tem e la prima parte di Pedemontana».
E poi ancora: «Pedemontana dovrà essere realizzata tutta. Sono certo che la Giunta saprà trovare anche il modo per sbloccare il finanziamento dei secondi lotti delle tangenziali di Varese e Como. Solo con il completamento dei secondi lotti si potrà dare senso compiuto delle due tangenziali. Per collegarli fra loro diventerà poi ancor più evidente l’utilità di riprendere il progetto della Varese-Como-Lecco». Riecco dunque la Va-Co-Le, la cosiddetta «Pedemontana del nord», per distinguerla da quella in fase di costruzione più a sud, sempre tra ovest e est, molto richiesta dagli operatori locali: l’opera, il cui studio di fattibilità era stato cofinanziato dalle Camere di Commercio di Varese, Como e Lecco con il supporto di una trentina di associazioni di categoria qualche anno fa, era ipotizzata come vera e propria autostrada di 37 chilometri che partendo dallo svincolo del Ponte di Vedano (dove oggi arriva il primo lotto della A60) prosegua verso est fino appunto a toccare il Comasco e il Lecchese. Nello studio di fattibilità del 2010 l’autostrada partirebbe dal Varesotto per arrivare in provincia di Como a sud di Binago. Da qui, la strada arriverebbe a Lurate Caccivio per congiungersi poi con l’autostrada A9 proseguendo poi sino a Lecco. Il costo stimato variava, a seconda delle varianti incluse, tra 800 milioni e 1,5 miliardi di euro.