
Il messaggio degli ultras varesini durante un derby
Varese, sabato 3 febbraio 2018 - Cantù off limits per i tifosi di Varese. Anche se, paradossalmente, l’attesissimo derby di pallacanestro non si giocherà nella cittadina della Brianza Comasca ma “in campo neutro” a Desio, qualche chilometro più in giù. Nell’impianto dove il club canturino sta giocando i match interni dell’attuale stagione agonistica, data l’indisponibilità di palazzetti a Cantù. Eppure il prefetto di Monza e Brianza Giovanna Vilasi, competente per territorio, non ha avuto pietà: la trasferta è vietata.
I sostenitori biancorossi residenti in provincia di Varese, lunedì 5, non dovranno nemmeno mettersi in viaggio, accontentandosi di vedere la partita in tv o al computer. La notizia è stata resa nota ieri, attraverso un comunicato in cui sono riassunti i motivi che hanno portato alla decisione. Ha pesato, in particolare, una nota del questore di Milano Marcello Cardona che ha rappresentato i possibili problemi di ordine pubblico; tenuto conto dell’accesa rivalità fra le due squadre, di episodi di intemperanza nei precedenti incontri e, in ultimo, della commistione "fra le frange ultras di basket e calcio".
Un cocktail considerato ad alto rischio, dati anche gli incidenti occorsi nelle ultime due partite di calcio fra Varese e Como (nel girone di andata scontri all’Ossola, al ritorno guerriglia urbana nelle strade intorno al Sinigaglia). Fra gli altri elementi decisivi nella scelta di bloccare l’esodo sono elencati anche le notizie giunte dalla questura di Varese, che aveva annunciato il possibile arrivo di 200 ultras dalla città giardino; le limitazioni di capienza del settore ospiti del palazzetto dello sport di Desio e la valutazione dell’Osservatorio nazionale sulle manifestazioni sportive che ha bollato il derby come “partita ad alto rischio”.
Non ci sarà alcun supporter da Varese e dintorni, quindi, a sostenere Ferrero e compagni nella “classica” contro Cantù, in cui i biancorossi sperano di bissare il successo ottenuto su Milano. Per qualcuno il divieto avrà ancora di più il sapore di beffa. Il prefetto, infatti, ha disposto anche "l’annullamento dei tagliandi eventualmente già emessi".