
Francesco Grossi, direttore Oncologia
"L’oncologia di Varese non è un reparto in crisi: è una struttura solida". Così Francesco Grossi, direttore dell’Oncologia medica di Asst Sette Laghi, replica alla Cgil che mercoledì aveva lanciato l’allarme sulla diminuzione della forza lavoro a fronte di un aumento dei pazienti. "È vero che l’equipe medica è passata da 15 a 10 medici – risponde il primario – tuttavia questa situazione non è circoscritta a Varese. In tutta la Lombardia e non solo il numero di specialisti in oncologia in uscita dalle scuole di specializzazione è inferiore al reale fabbisogno. Molte strutture pubbliche, anche nell’ambito di Ats Insubria, si trovano nella stessa condizione".
Grossi annuncia che per affrontare questa criticità in modo duraturo l’Università dell’Insubria attiverà da settembre la Scuola di specializzazione in Oncologia medica a Varese. "Questo rappresenta un punto di svolta per la formazione e il reclutamento di nuovi specialisti sul territorio. A febbraio è stato concluso il concorso per un professore associato, figura necessaria all’attivazione della scuola. Purtroppo, a oggi, il blocco delle convenzioni tra università e ospedali ha impedito l’arrivo del docente". Il primario conferma poi che il carico di lavoro dei medici è aumentato. "Tuttavia, grazie alla collaborazione tra professionisti e alla gestione attenta della Direzione, si è riusciti a ridurre le guardie notturne da 8 a 5 al mese". In conclusione ribadisce che il futuro dell’Oncologia varesina non è a rischio. "I pazienti possono contare su un’équipe altamente qualificata, su una Direzione dell’ospedale attenta e su un progetto di sviluppo concreto".
Lorenzo Crespi