
di Lorenzo Crespi
"Una pazzia lasciare la Lombardia in zona rossa fino al 31 gennaio". Così si apre la lettera aperta alle istituzioni che porta la firma del presidente di Confartigianato Varese Davide Galli. La missiva è stata indirizzata ai vertici della Regione e ai parlamentari del territorio. Non usa mezzi termini il numero uno degli artigiani varesini per descrivere il disappunto del mondo produttivo locale verso un provvedimento che rischia di penalizzare migliaia di imprese, già provate da mesi di attività sospesa o ridotta. "Folle – continua Galli – è chi, in una situazione come questa, non tiene conto del quadro nel quale sta maturando l’asfissia della più produttiva delle regioni italiane e delle province che fino a oggi hanno contribuito a renderla tale".
Per Galli si tratta di una scelta che va oltre l’umana comprensione e l’evidenza epidemiologica e che non rispetta il diritto al lavoro di chi fino a oggi ha dimostrato buona volontà e massima attenzione alle norme anti-contagio e ai vari protocolli. Il presidente di Confartigianato Varese auspica un cambio di paradigma, con una gestione migliore dell’emergenza che sappia dare ai datori di lavoro la sicurezza e la continuità indispensabili a fare impresa. La lettera si chiude con una serie di richieste a chi governa. "Non solo prebende, sostegni insufficienti e ritardatari, ma atti concreti come la consegna dei vaccini, unico strumento per permetterci finalmente di rialzare la testa senza la paura di doverla riabbassare tra cinque, dieci o quindici giorni". E a rivolgersi alle istituzioni, in questo caso a quelle locali, è anche Ascom Varese, che ha avanzato alcune proposte al comune capoluogo per voce del fiduciario cittadino Marco Parravicini. L’associazione chiede innanzitutto di organizzare un confronto in veste ufficiale per discutere dei temi sul tavolo, a partire dalla conferma della sospensione o riduzione delle tasse comunali. Ascom chiede inoltre all’amministrazione di fare quanto in suo potere affinché i vaccini arrivino il prima possibile sul territorio varesino e venga rivista la norma che vieta ai non residenti di raggiungere il capoluogo di provincia, che ha effetti negativi sulle attività della città. Alle richieste di Ascom ha prontamente risposto il sindaco di Varese Davide Galimberti.
"Incontriamoci a brevissimo – esordisce il primo cittadino – già oggi (ieri, ndr) convocherò una riunione operativa. Posso però darvi subito una rassicurazione in questo periodo difficile per tutti. L’attenzione alle categorie più colpite, e ai cittadini in difficoltà, continuerà ad essere massima". Galimberti ha poi assicurato agli esercenti che le agevolazioni attualmente previste saranno prorogate. A illustrare nei dettagli come opererà il Comune è l’assessore alle attività produttive Ivana Perusin: "Confermiamo, come già fatto nel 2020, lo sforzo straordinario della riduzione o rinvio delle imposte comunali per le attività commerciali – spiega – per la Tari inoltre, oltre al rinvio delle scadenze, manterremo anche per il 2021 la riduzione strutturale sulla tariffa già prevista nel 2020". In merito alla campagna vaccinale Palazzo Estense condivide la necessità di agire in modo spedito. "Ci stiamo già muovendo – sottolinea il sindaco – per individuare le strutture sul territorio che possano essere pronte ad ospitare la fase di vaccinazione per la popolazione". La richiesta relativa alla raggiungibilità del capoluogo sarà invece portata all’attenzione del prossimo tavolo regionale.