Un faggio storico è da abbattere: "Serve più cura per il Parco Ila"

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Un albero da tagliare, un faggio storico che ha ancora radici nello spazio del parco Ila, diventa l’occasione per contestare le politiche dell’amministrazione nella gestione del parco stesso.

In questi giorni, la relazione di un agronomo ha avuto il sapore di una sentenza definitiva per l’albero: la rimozione del faggio all’ingresso del parco è stata definita "non ulteriormente dilazionabile per garantire l’incolumità e la sicurezza dei cittadini e delle associazioni di servizio socio sanitario che hanno la loro sede nelle immediate vicinanze".

L’albero è infatti completamente dissecato e morto "per la presenza diffusa di patogeno fungino nel tronco e nella base, con ampia degradazione del legno e del sistema di flusso linfatico".

"L’intervento potrebbe non restare isolato – ha aggiunto l’assessore alle Opere pubbliche, Marco Bianchi – perché il sopralluogo ha evidenziato situazioni di sofferenza causate dalla siccità dell’anno scorso: è necessario integrare il piano di riqualificazione del patrimonio arboreo del parco".

L’evento ha però condotto Francesco Toia (Lista Toia) a una diversa analisi dell’accaduto: "Avanti di questo passo, il parco è destinato a trasformarsi in un deserto con le rovine di due solarium – ha commentato –. Un grande peccato, indice di una imperdonabile trascuratezza, perché è un giardino storico di enorme interesse pubblico per le sue caratteristiche paesaggistiche e per il suo patrimonio arboreo, un bene prezioso per Legnano. Fondamentale averne cura e tutelarlo, tanto più che è protetto dalla Sovraintendenza alle Belle Arti".

I due solarium sono al centro di un investimento che vale oltre un milione, ma per Toia il problema è un altro: "Obbligo del Comune è sollecitare chi gestisce in comodato d’uso il parco a mantenerne l’integrità. Da qui il richiamo a intervenire più drasticamente per una più attenta manutenzione del verde e per preservarlo". Paolo Girotti